Scout e terremoto: diario del 2 giugno

TERREMOTO: DIARIO 2 GIUGNO 2012
(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)

TEMPO DI PREGARE ASSIEME
LUNEDÌ 4 GIUGNO ORE 21 A MODENA: VEGLIA DI PREGHIERA

Comunicazione di AE e Responsabili regionali: Carissimi componenti il Consiglio Regionale, vi giriamo la seguente comunicazione pervenutaci dai Resp. di Zona di Carpi, Modena e Modena Pedemontana relativa ad un momento di raccoglimento e preghiera per le popolazioni colpite dal sisma, per chi soffre e per chi è tornato alla casa del Padre. Riteniamo sia di grande aiuto, anche psicologico, essere presenti in tanti, per chi proprio non potesse partecipare pensiamo sia altrettanto utile che viviate un momento simile, contemporaneamente uniti nella preghiera, nelle vostre Zone, abitazioni e sedi.
Vi chiediamo di divulgare il più possibile questo messaggio alle CoCa.
(Paola, don Stefano e Giovanni)

(Invito delle zone di Modena, Modena pedemontana e Carpi): Cari Capi e AE, in questo momento particolarmente difficile vi invitiamo a raccoglierci insieme in preghiera.
Ci ritroveremo tutti insieme per pregare per le vittime del terremoto e per le popolazioni colpite lunedì 4 giugno alle ore 21 presso la parrocchia di Gesù Redentore a Modena in viale Leonardo da Vinci 270.
In quell’occasione, oltre a stringerci intorno ai gruppi scout colpiti così duramente, faremo il punto della situazione con gli incaricati PC in ordine all’attivazione delle squadre AGESCI, alla raccolta di fondi e di
materiale, alla situazione attuale degli aiuti e delle necessità.
Che la nostra preghiera sia di conforto a quanti sono nella sofferenza e nella prova e possa diventare segno di speranza.
All’incontro si partecipa in uniforme.
(I Resposabili delle zone di Carpi, Modena e Modena Pedemontana)

Camera ardente don Ivan Martini. La camera ardente di don Ivan Martini parroco di Rovereto, morto nel sisma del 29 maggio mentre all’interno della chiesa si prodigava a recuperare arredi sacri, è allestita a Carpi presso la parrocchia del Corpus Domini. Le camere ardenti dell’ospedale sono inagibili. Il Corpus Domini è una delle pochissime chiese di Carpi ancora agibile.

RESOCONTO DELLA SCORSA VEGLIA DI PREGHIERA DI PENTECOSTE

È una consuetudine non solo della nostra chiesa di Modena-Nonantola, ma di molte diocesi celebrare la veglia di Pentecoste il sabato sera che precede la solennità liturgica. Con queste parole don Niccolò Anselmi, direttore del servizio nazionale di pastorale giovanile salutava alla conclusione della veglia di Pentecoste che quest’anno la nostra diocesi ha vissuto a Finale Emilia.

Purtroppo da domenica 20 maggio è diventata una località famosa in tutta Italia, per il sisma che l’ha colpita. La veglia che il nostro vescovo ha voluto spostare dalla cattedrale di Modena a una tenso-struttura a Finale Emilia ha acquistato un significato del tutto eccezionale. Non solo per la festa liturgica, ma per le migliaia di persone che soffrono per il terremoto. La macchina dei soccorsi e la carica emotiva hanno arricchito l’evento di nuovi e gravi significati. Come dimenticare le parole forti e commoventi del vescovo, non quelle di circostanza o di esegesi che di solito possono essere ascoltate, ma la voce rotta dall’emozione di un padre che soffre per una parte della sua “famiglia diocesana” che vive ora nella precarietà e nel fortissimo disagio. Commoventi anche le parole del sindaco di Finale, come la preghiera scritta da don Roberto Montecchi vice parroco della medesima cittadina. Barbe lunghe e incolte che lasciano trasparire una fatica e una stanchezza in coloro che instancabilmente si stanno prodigando per il bene degli sfollati. Commovente e causa di orgoglio anche per me Assistente Ecclesiastico della zona di Modena nel vedere tanti fratelli scout che si sono prestati con prontezza a partire e soccorrere chi aveva bisogno.

Ho visto incarnato in loro il motto che dal reparto ci contraddistingue “estote parati”. Non solo parole di compassione, ma vicinanza, prossimità, come quella del buon samaritano che è incappato nell’uomo mezzo morto che scendeva da Gerusalemme a Gerico (cfr. Lc.10). La mia commozione nel vedere volti di amici che mi sorridevano anche nella difficoltà di un servizio in una terra che non era loro. Si! Perché tanti scout, di tutta la regione si sono mossi, anche solo per aiutare nel parcheggio delle macchine che arrivavano per la veglia. Non erano scout che vivevano nelle vicinanze, ma sono venuti da lontano. Questa mia commozione nella veglia è diventata preghiera al Padre.

Una preghiera di ringraziamento per tutti quei fratelli e sorelle scout, e non solo che si sono messia a servizio, mossi dallo Spirito santo. Grazie carissimi fratelli e sorelle, per aver condiviso la strada del sofferente, del senza tetto, dell’indigente, dell’affranto. Sono sicuro che la presenza gioiosa di noi scout insieme a tutti gli altri volontari, che sono venuti solo per solidarietà e compassione abbia aiutato i terremotati a riprendere coraggio.

Siamo stati chiesa, corpo di Cristo, che si piegava sulle ferite dei bisognosi. Grazie di cuore a tutti per la celerità dei soccorsi. Adesso mi aspetto la fedeltà e la perseveranza da parte di ciascuno. Il Signore ci dono il suo Spirito, come a maria e agli apostoli nel cenacolo per essere perseveranti nel bene che il Signore ci dona da compiere. Buona strada. Don Antonio Lumare (Procione Meticoloso)

 

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