Carissime Capo, carissimi Capi,
non è ancora finita e ci aspettano giorni ancora difficili, ma in mezzo a questa incertezza vogliamo rivolgere a tutte e a tutti un grande GRAZIE!
Sono stati resi noti in questi giorni i dati dei censimenti 2021 e la nostra regione è quella che ha avuto il calo minore di censiti in Italia: abbiamo retto l’urto. E lo abbiamo fatto con uno sforzo frutto della consapevolezza del bene che possiamo e abbiamo saputo fare per mantenere vive le relazioni con quanti il Signore ci ha affidato, per camminare insieme sulla strada di questi giorni duri e difficili.
Ognuno di voi, ognuno di noi, ha cercato nella sua personale motivazione la ragione di esserci, e l’ha messa nella mani del Signore, nelle mani della sua comunità capi, nelle mani dei suoi ragazzi.
Sembra una vita fa quando abbiamo cominciato a leggere e tradurre DPCM, a cercare di capire come poter continuare a chiamare scautismo qualcosa che non poteva nutrirsi di presenze, uscite e campi. Pensiamo alle innumerevoli ore su Zoom che abbiamo passato con i ragazzi, spesso unica relazione oltre quella a distanza con gli insegnanti.
Pensiamo agli sforzi di rileggere gli elementi essenziali del metodo che dalle branche sono arrivate alle comunità capi; alla Pattuglia Mafeking; ai servizi di Protezione Civile; alla proposta di Formazione e di Campi di Formazione online.
Pensiamo alla fatica di non poter partecipare alla Messa e agli sforzi fatti alla riapertura per permettere a tutti di andarci. Pensiamo alla paura che abbiamo superato, noi e le famiglie dei ragazzi, quando sono ricominciate le attività in presenza.
Nessuno si è dato per vinto, pur nelle diversità di vedute, nelle diverse sensibilità, nella drammaticità di quanto stava vivendo, ognuno ha messo a disposizione le sue competenze e la sua creatività.
Noi emiliano-romagnoli è vero, abbiamo l’attivismo nel sangue, ci muove l’amore per i nostri territori, siamo abituati pensare e muoverci collettivamente, ma non è solo la nostra storia che ci ha supportato in questo lungo anno. È stata una preghiera continua di affidamento, è stato un quotidiano accompagnamento reciproco nei diversi livelli associativi, è stato l’aver ben chiara l’emergenza educativa che si stava delineando e avere la volontà di dire ancora una volta: Eccomi!
Non sappiamo ancora quante uscite potremo fare, quanti campi, vacanze di branco/cerchio e route potremo vivere quest’estate, né cosa dovremo inventarci ancora per poter fare attività. Sappiamo però che risponderemo con “audacia e creatività” alla chiamata che Papa Francesco ci fa nella sua richiesta di costruire alla luce del Vangelo, insieme a quanti cammineranno con noi, un nuovo Patto Educativo Globale, perché questa è la nostra vocazione e questo abbiamo dimostrato di saper fare.
Daniela, Francesco, don Andrea – Responsabili e A.E. regionali
Foto di Gabriele Galassi, Riccione 1
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