Secondo la mentalità diffusa, ciò che è essenziale, è privato di tutto ciò che rende belle le cose. Ciò che è essenziale è triste e povero, incapace di dare gioia. Dire che questo Natale sarà essenziale, per molti, significa che sarà triste, che non si potranno fare delle cose, che dovremmo sopportare molte limitazioni.
Per noi cristiani, dire che il Natale sarà essenziale, significa che potremo mettere in evidenza ciò che è più prezioso e liberarlo da tutto ciò che – per quanto bello – è superfluo. Per noi cristiani l’essenziale è il tesoro nascosto nel campo, per il quale vale la pena vendere tutto; è la perla preziosa, per la quale vale la pena investire ogni capitale.
Il presepe icona dell’essenziale del Natale
Per vivere l’essenziale del Natale, andiamo davanti al presepe, interroghiamo i personaggi che animano il presepe e chiediamo a loro di aiutarci a vivere l’essenziale del Natale.
Andiamo da Giuseppe di Betlemme, l’uomo giusto, e chiediamo a lui cosa significhi vivere secondo giustizia, non accontentandosi di osservare le leggi, di non fare niente di male, ma cercando di comprendere come vivere l’amore per colei che ami e il bambino che porta nel grembo, per difendere ogni vita che anche le leggi vorrebbero sacrificare: Giuseppe insegnaci l’essenziale del Natale.
Andiamo da Maria di Nazareth, vergine, madre e sposa, e chiediamo a lei cosa significhi accogliere la Parola di Dio per farla diventare carne dentro di noi; chiediamo a lei come generare al mondo un figlio quando ti dicono che per te non c’è posto; chiediamo a lei come ci si possa fidare di un Dio che ci chiede di percorrere strade che nessuno prima di noi ha percorso, cantando il nostro Magnificat: Maria insegnaci l’essenziale del Natale.
Andiamo dagli angeli di Dio, ministri fedeli del Signore, inviati a portare la buona notizia dell’amore di Dio per tutti gli uomini e chiediamo a loro come essere a nostra volta annunciatori di questa buona notizia: angeli del Signore insegnateci l’essenziale del Natale.
Andiamo dai pastori di Betlemme, uomini vigilanti, abituati ad essere considerati nulla dalla gente eppure primi destinatari dell’annuncio della nascita del Signore. Noi che, che al pari del nostro Signore, scegliendo il servizio e rinnegando le logiche del potere, abbiamo scelto di condividere l’ultimo posto nel mondo, chiediamo a loro cosa significhi vivere quella libertà che ti consente di abbandonare tutto per andare a Betlemme e vedere con i tuoi occhi ciò che Dio ha fatto per noi: pastori di Betlemme insegnateci l’essenziale del Natale.
Infine andiamo dai Magi, uomini di scienza e scrutatori del cielo, che non hanno paura di mettersi in cammino seguendo una stella perché sanno leggere i segni che Dio scrive nella creazione; chiediamo a loro cosa significhi vivere l’avventura della ricerca di Dio, vivere l’inquietudine di chi non si accontenta delle risposte facili, ma vuole conoscere l’essenziale e per questo continua a camminare: santi Magi insegnateci l’essenziale del Natale.
Per molti anni abbiamo predicato e insegnato che il Natale era altro da ciò che normalmente nelle nostre famiglie si viveva. Per molti anni abbiamo predicato e insegnato che la festa del Natale era corrotta dal consumismo, dallo sfarzo, ma anche noi facevamo fatica ad andare all’essenziale.
In questo Natale 2020 abbiamo una possibilità che ci è offerta nel contesto di una tragedia che ci spinge a cercare ciò che è essenziale. Accogliamo come una provvidenza questa possibilità che ci è data e diventiamo portatori di una gioia che sperimenta solo chi riconosce in quel bambino che nasce il Salvatore che viene a dire agli uomini l’amore di Dio per loro e a portare la luce per tutti coloro che abitano nelle tenebre e nell’ombra della morte.
Buon Natale essenziale!
don Andrea Turchini A.E. regionale e Rettore Seminario Regionale Flaminio
Foto di Valeria Piccioni
No Replies to "L'essenziale del Natale"
I commenti sono moderati.
La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
La moderazione non è immediata.