La Caccia del Branco Fiore Rosso

Il Branco Fiore Rosso del Gruppo Rimini 4 ci ha mandato una bellissima testimonianza della “Caccia nella giungla per lupi temerari”. Facciamo i complimenti a tutti i fratellini e le sorelline del Rimini 4 che hanno portato a termine la caccia con coraggio e facendo sempre del proprio meglio.

Ecco il racconto della Caccia arrivato dai Vecchi Lupi:

Abbiamo iniziato la Caccia il 19 aprile, dopo aver spiegato ai Lupi le regole del gioco: ogni sera Akela avrebbe mandato un video nella chat dei genitori. Un video semplice con la parte del racconto e l’indizio per ogni prova. I lupi avrebbero dovuto mandare la foto, il video o l’audio ad un vecchio lupo di riferimento.

La decisione di strutturare in questo modo l’invio degli indizi e la raccolta delle prove è nato dal fatto che il nostro è un branco numeroso (38 lupi), difficile da gestire con un invio personalizzato.

Ai lupi è stato spiegato che la caccia era a tempo, quindi abbiamo evidenziato che avremmo registrato giorno ed ora del ricevimento della foto o altro, ma nello stesso tempo abbiamo spiegato che avrebbero dovuto fare le prove nel migliore dei modi e non tirate via.

La prima prova è stata quella che sicuramene ha impegnato temporalmente maggiormente i lupi. Alcuni hanno fatto una decorazione complessa della scatola che ha oggettivamente portato via abbastanza tempo. In quei primi giorni abbiamo pensato che forse questa cosa non li aveva catturati, che forse erano molto presi dai compiti e dalle lezioni on line. Ci stavamo chiedendo se non fosse il caso di chiudere la caccia dopo 5 indizi. Invece la caccia ha incominciato ad ingranare bene anche se si è evidenziato quasi da subito che il branco viaggiava a tre velocità: i rapidissimi, quelli che ci mettevano qualche giorno e quelli fermi.

Per cercare di far recuperare quelli più indietro dopo il quinto indizio abbiamo proclamato (sempre tramite un video nella chat dei genitori) un giorno di riposo. E dopo l’invio dell’ultimo video abbiamo dato qualche giorno di tempo ai più lenti per poter concludere la loro caccia. Pensando anche al momento in cui ci saremmo ritrovati in tana, in questo modo tutti avrebbero avuto la loro scatola e momenti da raccontare. Ed infatti alcune prove hanno continuato ad arrivare. Così facendo chi non è riuscito a tenere il tempo di tutti gli altri ha potuto comunque mandare i propri risultati.

Abbiamo mantenuto la struttura come indicato nel progetto, modificando l’ultima prova per timore di riceve migliaia di foto, abbiano invece chiesto ai lupi di mandarci 3 foto di oggetti multicolori presenti nella loro casa. Per la prova di sestiglia abbiamo mandato un video sul cellullare di un lupo del CDA spiegando come doveva svolgersi prova da sostenere e raccontando l’incipit della storia. A sua volta ogni lupo doveva registrare la continuazione della storia, in uniforme e girare il video con l’incipit e il video realizzato al lupo successivo della catena. E cosi fino all’ultimo, che doveva raccontare il finale e rigirare tutti i video al vecchio lupo di riferimento. Ora con tutti i video raccolti, monteremo un piccolo video di sestiglia che manderemo nella chat dei genitori. Nonostante la complessità della prova, abbiamo visto che tutte le sestiglie si sono date molto da fare. L’incipit che avevamo dato aveva un’ambientazione giungla ma volutamente avevamo detto che tutti gli abitanti della giungla erano chiusi in casa, su consiglio di Hathi, perché qualcosa che nessuno conosceva aveva invaso la giungla. Unica raccomandazione era stare in casa, fare provviste e ascoltare ogni sera il racconto di Hathi. Alcune sestiglie hanno raccontato esattamente la situazione attuale, trovando la soluzione nell’aiutarsi dividendo il cibo e le tane con chi non ne aveva.

Anche chi ha, durante la storia, tirato in ballo gli alieni, insetti o tigri millenarie, ha sottolineato che solo con lavoro di squadra, mettendo da parte ogni rivalità si poteva uscire dalla situazione di pericolo. Certamente questo lavoro sulla storia con dei video è stato il momento più rivelatore e intimo dopo tanti mesi.

Per quello che riguarda la partecipazione del branco è stata ben oltre le nostre aspettative. Solo 2 lupi non hanno reagito per nulla, le famiglie avevano in qualche modo avvertito che non sarebbe stato per loro possibile dare seguito a questa attività. Abbiamo chiamato i genitori dei lupi più lenti, per capire se non c’era la voglia di partecipare o altri tipi di problemi. Ovviamente i problemi erano di organizzazione familiare, lavoro in remoto di entrambi i genitori per tutta la giornata, molti compiti da seguire e altro. Un altro esiguo gruppetto ha consegnato piano piano tutte le prove.

La cosa bella è stato la partecipazione alla caccia di alcuni lupi che erano stati molto nascosti durante questi mesi, a tutte le attività che avevamo proposto. Hanno però partecipato a questa caccia, magari lentamente, ma con costanza. Ci sono state delle belle scoperte, alcuni lupetti, magari proprio quelli più “smanati” sono venuti fuori in maniera spettacolare, aspettando con ansia il video, realizzando le prove e presentandole al vecchio lupo in maniera creativa non girando una semplice foto.

Certo va detto che la presenza e l’aiuto della famiglia ha sicuramente fatto la differenza nei vari livelli di partecipazione.

Nella realizzazione della maschera, alcuni hanno tirato fuori veramente le loro emozioni, privilegiando questo aspetto ad una riuscita grafica della maschera in sé. Molta noia e tristezza, qualche volta rabbia. Il momento della restituzione non è stato solo un modo di ricevere e prendere nota dell’ora e del giorno dell’invio, ma un momento anche se breve in cui parlare con il ragazzo, ascoltare l’audio della loro giornata, vedere il video delle loro danze e rispondere.

È anche successo che di fronte a qualche prova (esempio origami) alcuni lupi si siano trovati in difficoltà e hanno contattato il vecchio lupo per chiedere aiuto e magari spiegazioni.

Sabato 9 maggio, oramai a caccia terminata, abbiamo convocato tutto il branco su zoom per ascoltare da loro, la prova più difficile, la prova più divertente, abbiamo fatto vedere delle foto, le foto che loro ci avevano mandato e abbiamo proclamato i vincitori. Aspettiamo di tornare in tana, per ascoltare i racconti dal vivo e proseguire con il progetto “dipende da come mi abbracci”.

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