Da un’idea geniale del nostro clan è nata l’occasione per noi capi di servire con i ragazzi. Anzi, siamo letteralmente al loro servizio!
Il clan “La Carovana” del gruppo scout Faenza 1 ha ideato il progetto di raccolta laptop usati per risistemarli e donarli a chi ne ha bisogno. Perché il servizio potesse partire è sorta l’esigenza di individuare chi potesse occuparsi dei trasporti – ritiri e consegne – quindi noi capi del gruppo, già attivi come volontari di Protezione Civile AGESCI, ci siamo messi a disposizione.
La pattuglia di R/S ci contatta, comunicandoci i giri necessari. Noi capi passiamo a ritirare i computer da sistemare, li portiamo ai ragazzi e ritiriamo quelli da consegnare a chi ne ha fatto richiesta. Sono i ragazzi, dunque, a tenere i contatti con chi dona o riceve.
È davvero una bella opportunità di vederli all’opera in una situazione molto particolare, che richiede cautela e impone spazi di manovra alquanto ridotti.
Il servizio è attivo già da un paio di settimane; sono stati contattati in primo luogo gli Istituti Comprensivi di Faenza per capire se e quale fosse la richiesta. Alcuni di questi hanno risposto con entusiasmo e al momento sono stati donati 13 laptop alle scuole per studenti che ne hanno bisogno.
Personalmente mi è capitato di effettuare due consegne nelle scuole e di scambiare qualche parola con una dirigente scolastica che ha fatto i complimenti per l’iniziativa: le famiglie ad avere bisogno sono molte.
Le donazioni di PC da sistemare provengono principalmente dal faentino e da città vicine, come Imola, e chi dona per il momento proviene dal mondo scout. Tuttavia, anche le imprese del territorio hanno mostrato interesse nel progetto e abbiamo ricevuto dei laptop nuovi da parte di una di queste. Diverse persone, inoltre, contribuiscono con donazioni in denaro, utilizzate per l’acquisto di componenti da sostituire nei computer donati.
Ci auguriamo che la notizia si diffonda e che sempre più persone contribuiscano al progetto. Il bisogno c’è, è attuale e l’aiuto che possiamo dare a tante famiglie è concreto e prezioso. Come hanno sottolineati i capi clan, i ragazzi hanno saputo individuare un’esigenza reale del territorio, fornendo una risposta efficace che li mette in gioco in prima persona.
Laura Cornacchia – Faenza 1
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