Gli scout puliscono i parchi cittadini e consegnano la Carta del coraggio ai Presidenti di Quartiere

Impegno civico e rispetto dell’ambiente. Sono questi i punti cardine dell’azione di coraggio messa in campo da ragazze e ragazzi del clan “Perasperadastra” del gruppo scout Bologna 10.

Domenica 5 ottobre, tre squadre di rover e scolte, sacchi e attrezzi alla mano hanno ripulito da cima a fondo il Giardino Ghiberti, il giardino del Centro civico Corticella di via Gorki e i giardini di via Bellettini, situati in tre diversi quartieri di Bologna.

Il lavoro era stato progettato insieme alle amministrazione dei quartieri, nell’ambito di un progetto di cittadinanza attiva bandito dal Comune e colto al volo dal clan. “I ragazzi erano nel pieno di un percorso di formazione sui temi di ecologia e ambiente, in particolare l’energia, i cambiamenti climatici, le buone pratiche ambientali, la gestione dei rifiuti, la mobilità sostenibile, il consumo idrico e il rapporto tra Uomo e natura. Questo bando ci è parsa un’occasione preziosa per mettere in pratica tutto ciò che avevamo studiato con un azione sul nostro territorio”, racconta il capo clan Francesco Lalli.

Finita la pulizia, ragazze e ragazzi hanno incontrato i presidenti di quartiere Daniele Ara (Navile), Simone Borsari (San Donato) e Milena Naldi (San Vitale). Il clan ha raccontato ai presidenti l’esperienza vissuta con il Capitolo e la Route nazionale, ed ha colto l’occasione per consegnare alle autorità la Carta del coraggio, documento frutto del lavoro dei rappresentanti di tutti i clan italiani partecipanti alla Route nazionale, votata dal Consiglio nazionale R/S a San Rossore.

Il documento, che è già stato consegnato durante la Route nazionale alle massime autorità civili e religiose, intende comunicare alle istituzioni un messaggio di accorate richieste e – quel che è più raro – il forte impegno dei ragazzi per quanto riguarda una serie di temi di attualità che vanno dalla politica alla scuola, dal rapporto tra Chiesa e giovani all’esercizio della legalità.

Ragazze e ragazzi, tra cui Anna – l’Alfiere rappresentante delle comunità gemellate di cui faceva parte il Bologna 10 – si sono confrontati con i presidenti su alcuni punti pertinenti alla loro azione di coraggio:

CI IMPEGNIAMO

  • a diffondere l’idea di politica come prima forma di servizio al bene comune e strumento di espressione democratica; ad analizzare globalmente ciò che ci circonda, per  sviluppare un pensiero critico e concreto riguardo le esigenze e le problematiche della cittadinanza e del territorio.

CHIEDIAMO

  • che le Istituzioni ci diano ascolto e ci deleghino i servizi necessari alla città che, per eventuali limiti economici o di competenza, l’amministrazione locale non riesce ad offrire. Per fare questo, chiediamo la creazione di una lista aperta dove ci sia data la possibilità di scegliere dei servizi preziosi per il territorio da portare a compimento. Per esempio, riadattare strutture non adibite ad alcuno scopo, a seconda dei bisogni del territorio.

L’iniziativa messa in campo dal clan assume grande importanza per la realtà locale in quanto può essere il primo passo di una collaborazione più intensa tra Comune e Agesci. Istituzioni e clan hanno auspicato che la collaborazione possa essere portata avanti nel tempo ed estesa ad altri gruppi scout e quartieri, per interventi mirati specialmente alle zone più in difficoltà.

Samuele Brutti, Scout Bologna 10.

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