Scout e terremoto: diario del 8 luglio

TERREMOTO: DIARIO 8 LUGLIO 2012
(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)

Di seguito si riporta la testimonianza di Matteo, dopo un periodo di servizio a Crevalcore.

PIACERE NOSTRO
“Novaim vieni un attimo: c’è un problema!”, Novaim corre “Eccomi ragazzi cosa succede???” “Nulla Novaim, ti avevamo visto un attimo tranquillo (tranquillo… stava pulendo la mensa con piccolo seguito di scatenati aiutanti sui 7 anni!) e volevamo farti un piccolo scherzo… Noi adesso torniamo a casa (una cosa normale ma che però detta in un campo sfollati crea un po’ di imbarazzo a chi la dice) ma non potevamo andare via senza salutarti” “Ah, ah, ah, ragazzi siete sempre matti voi. Allora ci salutiamo, siete stati di grande aiuto qui, quello che fate voi scout è sempre tanto bello ed è stato un piacere conoscervi!!!”
Sul finire di un’esperienza “scout” intensa ti rendi sempre conto di come la Provvidenza ti abbia messo davanti tante persone speciali e sorridi pensando a come questo sia proprio uno dei modi più belli che Dio ha di parlare con te. Personaggi che rigorosamente incontri solo nei posti più improbabili e, spesso, proprio nei momenti “peggiori” di questi posti.
Al Maruchén ad Casalach (come si fa scherzosamente chiamare) forse avrebbe anche un altro posto dove andare ma ha deciso di stare al campo sfollati dove la presenza di suoi connazionali è alta e sa che c’è bisogno di lui. E così, dalla mattina presto alla sera tardi, non smette mai di “frullare”, risolvendo problemi, scaricando camion, tenendo “impegnate” le persone, dispensando battute simpatiche a tutti e offrendo dell’ottimo the alla menta… con la piccola Kadisha sempre sulle spalle.
Novaim, nel campo di Crevalcore, lo riconosci subito ma non è certo l’unico.
Ci sarebbero tantissimi episodi più o meno divertenti o significativi da raccontare così come ci sarebbero tantissime persone di cui varrebbe la pena raccontarne la vicenda personale o il come siano finiti nel campo di Crevalcore ma questo simpatico signore è un po’ l’esempio calzante della buona volontà che i volontari, ogni giorno, prestano al Campo.
Certo forse alcuni personaggi, nell’essere al campo, inseguono una certa “gloria personale” ma, per fortuna, sono veramente solo casi isolati e non parleremo oltre di loro.
Infatti è più bello e semplice parlare della maggior parte dei volontari, di quelle persone comuni che, più umilmente, sono lì perché hanno capito che lì potevano dare una mano e compiere, come diremmo noi, il “proprio dovere”! Per fare questo non hanno fatto un ragionamento filosofico ma sono corsi semplicemente dove serviva. Non potevano fare diversamente perché sono persone vere, gentili ma determinate (che non si fanno scrupolo a sbrandare il Primo Cittadino se lo ritengono necessario n.d.r.), che hanno voglia di scherzare, che non temono la fatica ed hanno una pazienza quasi infinita.
E allora anche noi quattro, che siamo allegramente partiti per unirci a questa folla per portare la nostra gocciolina di presenza nel mare di un territorio segnato da una grande sciagura, siamo doppiamente contenti perché sappiamo che, se gli scout sono sempre così incredibilmente felici quando si trovano davanti al tramonto o quando restano qualche attimo in compagnia delle stelle vicino al fuoco, è proprio grazie al ricordo di persone ed esperienze come questa.
“Il piacere è stato tutto nostro Novaim”.
Matteo Guerra, Castelmaggiore 1.

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