Prendiamo le vanghe: effettuiamo la prima spalata, le piante non aiutano; solleviamo da terra poco e niente. Togliamo i rampicanti, le piante e le erbacce con fendenti di vanga. Riusciamo a sollevare piccole spalate di fango e scarichiamo le piccole spalate di fango con le carriole. Metà fango rimane avvinghiato alle vanghe; il fango è ancora bagnato dopo l’alluvione; il fango puzza maledettamente, l’odore potete immaginare cosa assomigli. Stacchiamo con le mani il fango avvinghiato alle pale per renderle più leggere ed efficaci. Abbiamo i guanti e gli stivali pieni di fango; si scivola; la vanga scivola; il fango si attacca ovunque; non riusciamo a sollevare i piedi da terra. Una spalata di fango è pesante; una carriola piena di spalate di fango è molto pesante. Abbiamo le braccia distrutte, non ci sentiamo più le mani; siamo stanchi, siamo nauseati, puzziamo.
Sabato 10 giugno con il mio compagno di vanga Marco, arrivato come me per dare una mano dal Gruppo Reggio Emilia 4, abbiamo spodestato all’incirca una tonnellata di fango per liberare un unico e piccolo canale di scolo, in 5 ore di scavo. Un unico e piccolo canale di scolo… 5 ore…
Lavori del genere nella mia vita ne ho fatti, fisicamente e mentalmente non sono particolarmente provato, ma emotivamente si. Oggi ho incontrato delle persone a cui è rimasto poco e niente, ma sono persone che anche in una situazione del genere non hanno perso la grinta e la voglia di sorridere, persone che non si sono fermate nemmeno un minuto da dopo l’alluvione, persone che hanno spostato tonnellate e tonnellate di fango facendo la stessa fatica che abbiamo vissuto noi un sabato di giugno.
Sono partito da Sorbara con la presunzione di stare facendo del bene, quando in realtà sapevo benissimo che la mia singola giornata di servizio non avrebbe fatto la differenza in alcun modo, o almeno, lo pensavo fino a quando non mi son sentito dire questo: “Noi resistiamo solo grazie a tutte quelle persone che ogni giorno vengono in nostro aiuto”.
Improvvisamente ho capito di star facendo la differenza. Non fate finta di niente, sono persone che hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile. Se avete un’opportunità sfruttatela!
Martino Corni, capo del Gruppo Sorbara 1
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