“Servire è sporcarsi le mani…anche se si indossano i guanti!”. È in questa frase che racchiuderei la nostra esperienza di servizio a Forlì per l’emergenza alluvione. Ci siamo date disponibili fin da subito per scendere con le prime squadre, per poter vedere la situazione e portare a casa un’importante testimonianza per spronare altro servizio dai nostri Gruppi.
La squadra che abbiamo messo insieme era formata dal trio Giulia, Francesco e Camilla del Modena 6, dalla sorridente Matilde di Carpi 1 e dall’instancabile Gabriele del Noceto 1. Il nostro servizio è partito come una consegna di viveri e prodotti di prima necessità in cui abbiamo raccolto anche alcune richieste delle famiglie da cui ci siamo recati. È da una di queste famiglie, nel pieno della campagna che era stata investita dalla furia del Montone, che siamo tornati nel pomeriggio. Lì il nostro servizio è stato nel tipico stile scout: tante risate, momenti ridicoli, ma anche tanto lavoro. Abbiamo spalato, lanciato fango su altro fango alla maniera di “Shrek” e abbiamo terminato con un immancabile bicchiere di vino rosso romagnolo offerto.
Cosa portiamo a casa? Fango, vestiti sporchi e tanta soddisfazione per aver cercato ancora una volta di “aiutare gli altri in ogni circostanza”.
Quest’esperienza ha lasciato doppiamente il segno in noi perché nella nostra squadra Gabriele ci ha insegnato che anche una persona sorda può fare servizio e non ci sono barriere di comunicazione, con il servizio si dà una mano come inclusione sociale per aiutare gli altri: “è necessario muoversi, restare fermi non serve a nulla” (cit. Baden-Powell).
Giulia Davoli, capo Gruppo Modena 6, e Matilde Michelini, capo Gruppo Carpi 1
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