Siamo Marco e Caterina dei Gruppi San Lazzaro La Mura 2 e Bologna 2, Zona di Bologna. Pochi giorni fa abbiamo partecipato al cantiere RySvegliaTi – sentinelle di memoria operante, in Sicilia. Siamo stati ospitati nell’istituto dei Padri Rogazionisti a Palermo dove siamo rimasti dal 13 al 19 luglio.
Durante questa settimana abbiamo ascoltato numerose testimonianze, base per realizzare la veglia del 18 luglio in via d’Amelio, per commemorare Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, morti con lui 30 anni fa.
Siamo arrivati a Palermo senza conoscere nessuno, ma con tanta voglia di metterci in gioco e fare nuove amicizie, ascoltare le storie delle persone che avremmo avuto la fortuna di incontrare e accrescere il nostro bagaglio culturale trattando un argomento non molto affrontato nel nostro territorio.
Appena arrivati al Tribunale di Giustizia di Palermo, luogo da cui è iniziato il cantiere, siamo stati accolti dallo staff e abbiamo subito ascoltato la testimonianza di Cecilia Fiore, figlia di Rita Borsellino, nipote di Paolo. Dopo questo interessante assaggio ci siamo divisi in tre gruppi per ascoltare altre tre testimonianze: Francesca Grasta, miglior amica di Rita Borsellino e sua segretaria, Antonio Vullo, unico sopravvissuto alla strage di via d’Amelio, Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino.
I giorni successivi tra un racconto di vita e l’altro ci siamo concentrati per realizzare della veglia del 18 luglio alla quale avrebbero partecipato gruppi scout provenienti da tutta Italia. Ci siamo quindi divisi in tre gruppi: scenografia, sceneggiatura e attori/musicisti/cantanti e da qui è iniziato il nostro lavoro che cominciava la mattina presto e terminava la sera tardi.
Dopo aver dedicato tutte le nostre giornate allo sviluppo della veglia trascorrevamo le nottate a chiacchierare, per conoscerci meglio, andando poi a creare quel clima di aiuto reciproco che siamo riusciti a portare avanti per l’intera settimana… e speriamo anche oltre!
Le giornate a volte sono state difficili, sia perché la stanchezza prendeva il sopravvento, visto che di notte spesso anziché dormire chiacchieravamo, sia perché tutti i racconti delle persone incontrate hanno lasciato un segno profondo, indelebile.
Come già detto il primo giorno abbiamo subito ascoltato quattro testimonianze fortissime, nei giorni successivi abbiamo parlato con Giulio Campo, Aldo Foti, Francesca Vannini, Fiammetta Borsellino, Emanuela Loi e suo padre.
Durante la settimana siamo andati a visitare la base scout Volpe Astuta, primo bene confiscato alla mafia, trasformato poi in una base scout; successivamente siamo andati al centro studi Paolo e Rita Borsellino, dove abbiamo incontrato i Presidenti del Comitato nazionale, Capo Scout e Capo Guida, e gli Incaricati nazionali della Branca R/S.
Alla fine di questa settimana siamo arrivati alla tanto attesa veglia, eravamo tutti a dir poco agitati anche se sapevamo di aver fatto un bel lavoro. Dopo gli ultimi applausi eravamo molto contenti e soddisfatti di quello che avevamo realizzato.
Con il termine della veglia abbiamo capito che ormai era tutto finito, avevamo trascorso la settimana più bella della nostra esperienza scout, insieme a persone con cui ci siamo trovati benissimo fin dal primo istante. Dopo i saluti ognuno è tornato nella sua casa e solo in quel momento abbiamo cominciato a riflettere su ciò che questa esperienza ci aveva lasciato.
Grazie a questo cantiere abbiamo provato varie sensazioni ed emozioni molto forti come per esempio tanta serenità, stando con persone che prima neanche conoscevamo e con cui abbiamo instaurato un grande rapporto; abbiamo provato molta indignazione toccando con mano il sacrificio enorme di Paolo per dare ai suoi cittadini una vita migliore, senza mai ottenere l’aiuto di chi era più in alto di lui. Abbiamo capito il vero valore della legalità e quanto sia importante che ognuno di noi, nel suo piccolo e nella quotidianità, sia testimone di giustizia e onestà. Conoscere la storia di Paolo e di tutte le altre vittime di mafia ci ha fatto capire quanto sia importante stare dalla parte della verità e non avere paura di difenderla.
“RySvegliaTi – sentinelle di memoria operante” è un imperativo che obbliga ognuno di noi, come i vari personaggi che abbiamo incontrato e ascoltato, a essere testimone di memoria operante senza chiudere gli occhi, senza tapparsi le orecchie e senza rimanere fermo.
Alla fine di questo cantiere possiamo dire con sicurezza che questa è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita; che in bocca lascerà sia dolce che amaro e contribuirà alla crescita della persona sia all’interno della comunità sia come singolo.
Marco Bragaglia e Caterina Giorgi
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