Un anno e mezzo fa il clan La Cascata del Gruppo Modena 2 ha fatto un’esperienza davvero speciale. Dalle valli del Pasubio, fino in Polonia, rover e scolte hanno condiviso un cammino molto particolare, ragionando su Libertà e Obbedienza.
Celebriamo questo Giorno della Memoria dando loro la parola per raccontare questa esperienza, che pensiamo possa essere utile a tutte le comunità R/S e le comunità capi.
Partiamo da un particolare. Insieme a fornellino, gavetta, cibo e vestiti, rover e scolte si sono portati dietro un libretto di route di circa 80 pagine, una vera e propria guida per vivere appieno la strada, che ancora oggi torna utile ai membri della comunità.
“Anche se può sembrare uno spreco di carta, il libretto di route rimane ancora oggi, dopo un anno e mezzo, una guida per ripercorrere i nostri passi. Tra Verona, Vicenza e Rovereto ci muoviamo sui sentieri del Carega e del Pasubio, la linea difensiva italiana nella prima guerra mondiale. La sera si leggono lettere di soldati al fronte, e si inizia a ragionare sul valore dell’obbedienza.
Attraverso le 52 gallerie scivolando in continuazione ripensiamo ai soldati che salivano e scendevano da quei sentieri più volte al giorno. Come ci spostiamo da queste zone così forti di storia, le pagine del libretto ci portano avanti nel tempo. Si parla dell’Uomo Nuovo, l’uomo comunista e l’uomo fascista; un superuomo figlio del regime totalitario. Introduciamo anche un terzo Uomo Nuovo, senza aggettivi; l’uomo che invece di comandare, serve.
Da qui inizia la seconda parte del nostro viaggio. Abbiamo 12 ore di autobus per riposarci dal cammino, scherzare, fermarci in un autogrill polacco a comprare della nutella polacca; Sappiamo di stare andando ad Auschwitz. Viviamo con serenità questo e facciamo finta di non essere spaventati.
Arriviamo al campeggio a pochi chilometri dal campo, e montate le tende il libretto ci racconta la storia dei ragazzi della Rosa bianca. Parliamo di resistenza, di leggi razziali e riconosciamo le responsabilità del fascismo, la responsabilità di chi obbedisce agli ordini. Cerchiamo di capire cosa vuol dire Libertà per il nostro clan, cosa vuol dire il settimo punto della legge scout che dice “Sanno Obbedire”.
In visita al campo di sterminio di Auschwitz eravamo tutti insieme, ma anche da soli. Credo che sia stata un’esperienza diversa per tutti noi che l’abbiamo vissuta e non mi sento di raccontare dettagli.
L’ultimo giorno di route abbiamo parlato delle Aquile Randagie. Il loro esempio, ciò che ha significato la loro disobbedienza, è quello a cui ci ispiriamo. Obbedire durante il fascismo voleva dire scaricarsi di ogni responsabilità, è quella che don Milani chiama “la più subdola delle tentazioni”.
La nostra esperienza ci dice che siamo scout e in quanto tali sappiamo disobbedire quando gli ordini non sono giusti, che ci prendiamo piena responsabilità delle nostre azioni e che questo significa essere liberi.
Rispondiamo alla legge dell’umanità che è nelle parole di Primo Levi, nell’articolo 1 della dichiarazione dei diritti umani, nel Vangelo, nelle parole che vogliono un mondo libero”.
Filippo, rover del clan La Cascata
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