Il vangelo di Matteo è l’unico testo che ci racconta l’arrivo dei Magi. Non sappiamo chi fossero; essi arrivano misteriosamente dall’Oriente perché hanno visto sorgere una stella e cercano il re dei Giudei che è nato. Essi sono l’immagine bella dei tanti cercatori di Dio, uomini e donne che sanno alzare lo sguardo e, come dei bravi scouts e delle brave guide, sanno leggere nel “libro della Natura” creata per riconoscere le tracce di un percorso che, passo dopo passo, li conduce verso il Signore.
In questo percorso i Magi non hanno paura di porre delle domande e sanno chi potrebbe dare loro le risposte che cercano. Per questo vanno a Gerusalemme e interrogano i sapienti di Israele che, conoscendo le Scritture, possono dare loro indicazioni più precise riguardo la mèta del loro cammino.
Giunti a Betlemme, mèta del loro viaggio e della loro ricerca, i Magi si rivelano inaspettatamente come dei portatori di doni preziosi che offrono a Gesù, riconoscendolo come il Messia non solo per Israele, ma per tutti i popoli della terra.
Infine i Magi, capaci di fare discernimento sulla realtà, riconoscono il pericolo rappresentato da Erode e sanno trovare una strada nuova per fare ritorno al proprio paese.
I Magi irrompono pacificamente a Gerusalemme e la mettono in subbuglio. La città si fa turbare da questa presenza inattesa, ma non si lascia coinvolgere nella ricerca e non riconosce i doni che i Magi stanno portando. Essi arrivano inattesi, ma sono portatori di una domanda che, da secoli, rappresentava la grande attesa di Israele. Nessuno riconosce attraverso “questi estranei” l’annuncio di una novità che chiede di mettersi in cammino, di uscire da Gerusalemme e di andare verso Betlemme, perché – come attestano le Scritture – è là che è nato Colui che è atteso.
Di fronte alla pro-vocazione dei Magi, Erode e con lui tutta Gerusalemme reagiscono prima con l’indifferenza e poi con la violenza, con l’unica preoccupazione di difendere uno status quo fatto di conoscenza sterile e di potere iniquo.
Sarebbe bello che, in questa festa, ognuno di noi colga l’opportunità di domandarsi chi siano i Magi che oggi vengono a turbare la nostra tranquillità, che ci testimoniano un cammino di ricerca compiuto e ci propongono di concluderlo insieme a loro.
Se accogliessimo la provocazione che oggi ci arriva inaspettatamente, potremmo condividere la grandissima gioia che essi sperimentano a Betlemme nell’incontro con il Signore che è nato.
don Andrea Turchini, A.E. regionale e Rettore Seminario Regionale Flaminio
Foto di sebastiano iervolino da Pixabay
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