È difficile per noi non associare l’immagine dei santi e delle sante ai supereroi. Le leggende popolari, i fioretti e le tradizioni legate ad alcuni luoghi, ci parlano di loro soprattutto perché hanno compiuto prodigi straordinari, perché hanno vissuto penitenze inaudite vivendo in contesti molto aspri.. Ma non per questo sono diventati santi! Non per questo la Chiesa li riconosce come modelli di vita cristiana!
Gli uomini e le donne che la Chiesa ha riconosciuto e proclamato santi e sante, sono persone che hanno accolto l’invito di Gesù a seguirlo, che si sono fidati della sua Parola e hanno cercato di tradurla nella loro esperienza di vita, secondo le caratteristiche del tempo in cui sono vissute. Sono esemplari non perché sono stati straordinari, ma perché hanno vissuto in modo pieno la vita di tutti, mettendo in pratica la parola del Vangelo.
C’è una frase del Concilio Vaticano II che mi sembra possa aiutarci a comprendere cosa sia la santità: “Chi segue Cristo, l’uomo vero, diventa anche lui più uomo!” (Gaudium et spes, n. 41). I santi ci hanno creduto! Non hanno seguito Gesù per rinnegare la propria umanità, ma per viverla pienamente, nella consapevolezza che quel Dio che ci ha creati desidera che noi viviamo pienamente il nostro essere uomini e donne. Seguendo Gesù, l’uomo vero, Colui che ha vissuto in pienezza la sua umanità, testimoniando un amore capace di andare fino in fondo (Cfr. Gv 13,1 – Li amò fino alla fine), noi crediamo di poter diventare pienamente uomini e pienamente donne.
In un testo del Vangelo chiamato “del giovane ricco”, un tale (senza nome) domanda a Gesù come ottenere la vita eterna, come poter vivere la vita in pienezza, come poter sfuggire alla inesorabile legge della morte che corrompe le cose e le esperienze più belle. Gesù risponde: “se vuoi essere perfetto … seguimi!” (Cfr. Mt 19,21).
I santi e le sante sono coloro che – semplicemente – hanno accolto questo invito, spesso lasciando tutto, perché hanno scoperto che solamente seguendo Gesù avrebbero vissuto pienamente la loro vita.
Papa Francesco ha istituito una nuova categoria di santi e li ha chiamati “i santi della porta accanto”.
“Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità” (Gaudete et exsultate, n. 7).
Non supereroi quindi, ma uomini e donne che vivono pienamente la loro umanità credendo nell’amore.
don Andrea Turchini AE regionale
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