“Come sono arrivata a vivere in un campo profughi? Cercavo un modo di andare oltre al servizio per come lo avevo vissuto fino a quel momento. E con Operazione Colomba ho fatto un’esperienza di condivisione così forte che ho deciso di non considerarla più solo un’esperienza. Ha messo in discussione la mia fede, la mia umanità e mi ha fatto scoprire protagonista di un cambiamento che avevo sempre osservato, ma a cui non avevo mai partecipato, forse. Ho potuto vedere quante cose in comune ci sono tra la proposta scout e la vita di condivisione di Operazione Colomba”.
Parola di Arianna Valentini, scout riminese volontaria di Operazione Colomba.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2020 che si celebra il 20 giugno abbiamo accolto l’appello a diffondere il video animato prodotto da Operazione Colomba per raccontare la Proposta di Pace per la Siria.
Abbiamo chiesto ad Arianna Valentini di raccontarci di cosa si tratta:
“Nel conflitto siriano, cruento e brutale, gli unici attori sembrano essere quelli armati. Esiste però un terzo soggetto che di solito non viene considerato: i civili.
Sono proprio i civili siriani, scappati dalla guerra e rifugiati nel nord del Libano, che hanno elaborato una Proposta di Pace per la Siria apartitica e nonviolenta. La Proposta è un sogno per la libertà di un paese che da nove anni e mezzo viene bombardato, saccheggiato, affamato, cacciato.
“Un bambino appena nato, che ha fame, non ha bisogno che sua madre gli spieghi come mangiare; lui sa che nel seno della madre troverà il cibo. Così, la Proposta di Pace non è frutto di lunghe e anonime ricerche sulla situazione geopolitica di un paese: è la richiesta, semplice quanto forte, di un popolo sfollato che chiede di tornare a casa sua”, spiega Sheik Abdo, portavoce della Proposta di Pace.
I siriani, profughi in Libano a causa della guerra, chiedono che la loro voce venga udita, al di sopra del rumore delle armi, e che li si aiuti a tornare in modo pacifico e sicuro nelle loro case.
Questo appello è nato dai civili e crediamo che ci sia bisogno di un movimento, di una rete di civili che continui a sostenerla. Di uomini e donne semplici che scelgono di camminare al fianco di questi oppressi nel tentativo di rimuovere l’oppressione. Dare voce a chi non ha voce, saper udire l’urlo degli oppressi è nostro compito.
“Siamo dello stesso sangue tu ed io”, non è solo una frase bellissima del racconto che tanti di noi hanno ascoltato da lupetti. Questa frase è la parola maestra che aiuta Mowgli a salvarsi dal Bandarlog, è il suo grido di aiuto in un momento difficile. La solidarietà che riceve il piccolo uomo è la stessa solidarietà che ci chiede oggi il popolo siriano. La Proposta di Pace parla del mio futuro, del tuo, del nostro.
La Proposta che in Siria venga istituita una zona umanitaria, dove non possano entrare armi e attori armati; una zona di pace, senza bandiere, in cui si possa essere liberi di avere lavoro, sanità e istruzione.
Dal 2014 i volontari di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, cammina e vive assieme ai profughi siriani in Libano. Dal 2015 l’associazione porta la Proposta di Pace davanti alle più alte istituzioni italiane, europee ed internazionali, insieme ai siriani, protagonisti attivi del loro futuro.
AGESCI ha firmato la Proposta di Pace dei Profughi Siriani nel 2019, riconoscendo in tale proposta una via nonviolenta e concreta per la soluzione del conflitto in Siria e per la creazione delle condizioni umanitarie e di sicurezza minime per il rientro dei profughi nel loro Paese.
Se vuoi incontrare i volontari di Operazione Colomba e i siriani portavoce della Proposta di Pace, scrivici a operazionecolomba.ls@apg23.org”.
Arianna Valentini
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