(R)esistere, riflessioni di una guida in quarantena

“Andrà tutto bene”

Frase piena di ottimismo e speranza, ma non è facile crederlo quando sei nel mezzo di un’epidemia, impotente davanti a ciò che accade.

Molti hanno reso questa situazione un’opportunità per migliorarsi, scoprire talenti e passioni che non sapevano di avere perché i mille impegni di ogni giorno non lo permettevano.

Per quanto questo virus ci abbia messi alla prova, portandosi via parenti, amici e conoscenti, credo abbia dell’incredibile: ci ha aperto gli occhi.

Per la prima volta dopo tanto tempo milioni di persone si sono rese conto di quello che stavano perdendo, di ciò che avevano sotto gli occhi, ma non riuscivano a vedere, di come un essere umano sia in grado di “fare” oltre che distruggere.

Si è riusciti a riscoprire la bellezza di questo pianeta che stiamo distruggendo, il piacere di incontrare le persone dal vivo e l’importanza delle cose, anche quelle più piccole .

Applauso

Un gesto scontato forse; la forza del suo significato si avverte solo se viene unito ad altri. È quando si vedono persone ai balconi, alle finestre che applaudono, tutte accomunate dalla voglia di ringraziare e sostenere medici e infermieri, che si coglie l’importanza di un gesto, seppur così piccolo.

Come questo ci sono stati altri esempi di solidarietà: cantare l’inno d’Italia alle finestre e suonare in terrazza ad esempio.

Unità

Credo che chiunque abbia preso parte a questi flash mob abbia avvertito, come me, quella sensazione. Sono questi i momenti in cui bisogna dare il meglio di sé per aiutare gli altri, mettere in pratica ciò in cui crediamo. Come esseri umani, come ragazzi, come scout.

Fin dall’inizio della quarantena i nostri capi ci hanno proposto attività, per non perdere i contatti tra di noi, ma anzi, se possibile, renderli ancora più forti. Così, seppur semplici e apparentemente fini a se stesse, sono diventate pretesti per vedersi, parlare e toccare un po’ di quella normalità che avevamo perso.

Forse dopo tanto tempo ci si è sentiti parte di qualcosa, nessuno escluso, niente Nord, niente Sud, niente poveri né ricchi, solo italiani. Solo persone.

C’era però bisogno di tutto questo per ricordarci che non si può (r)esistere da soli?

Anna Borgognoni, Sq. Gazzelle reparto Orizzonti lontani – Bologna 17

Veglia alle stelle online reparto Orizzonti lontani Bologna 17

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