Ritornare a respirare, servizio nei parchi di Savignano

L’emergenza Covid-19 ci ha colpito in maniera abbastanza subdola, ci siamo trovati in emergenza in maniera quasi inaspettata, increduli di quanto stesse succedendo.

Per noi scout il servizio al prossimo è una pietra fondante sulla quale basare i nostri valori e lo sentiamo forte come obbligo morale in questo momento storico. Ora più che mai possiamo dare prova a noi stessi di
quanto crediamo in questo, sottolineo il “dare prova a noi stessi” perché il servizio silenzioso è quello che stiamo facendo finora. Chiusi in una stanza del comune per preparare le mascherine, in giro per la città deserta per consegnare pacchi-spesa alle famiglie richiedenti o ad appendere cartelli nei parchi per l’ultimo decreto.

Dal 4 maggio infatti, non tutti i parchi sono aperti per i cittadini, solo alcuni sono usufruibili e, in ogni caso, in nessuno è possibile far utilizzare i giochi per i bambini.

Chiedere a uno scout di chiudere le aree verdi è stato davvero paradossale, ma la capacità d’adattamento è fondamentale nelle emergenze. Ricoprire di bandelle rosse e bianche gli scivoli, le altalene, è stato davvero estraniante per noi; barrare le aree dove ora tutti, se decidiamo di uscire, ci rechiamo è stato forte, un po’ come se fossero luoghi del crimine.

Oggi questi spazi sono posti riscoperti per i cittadini, che apprezzano sempre più questi luoghi sacri per chi è rimasto chiuso in casa per oltre due mesi. Ritornare a respirare, baciati dal sole sulla poca pelle scoperta che possiamo mostrare è comunque possibile, nonostante le lamentele suscitate con le quali abbiamo avuto a che fare.

I servizi richiesti sono stati diversi e noi ci siamo fatti trovare pronti e sorridenti davanti ad ogni esigenza. “ESTOTE PARATI” dopo tutto è il nostro motto, e allora se non noi scout, chi altro doveva sentirsi chiamato
a servire il proprio paese? Noi, davanti a questo richiamo, ci siamo fatti avanti, riconfermando la nostra promessa scout.

Elisa Decarli – Savignano 1