Il bisogno delle persone più fragili non conosce lockdown

Non è facile reinventare qualcosa, dargli nuova forma in un tempo e uno spazio che cambiano in modo repentino. Abbiamo tutti dovuto mettere in stand-by le nostre routine, dando un fermo da un giorno all’altro alla frenesia del nostro quotidiano.

In questo scenario dove tutto pareva essersi fermato, non ci siamo dimenticati di ciò che necessitava di essere portato avanti, nonostante tutto, consapevoli che i bisogni delle persone più fragili restano tali anche e soprattutto in una situazione di crisi come questa.

Una vera e propria chiamata al servizio è giunta alle nostre orecchie e ai nostri cuori: i volontari più anziani che da sempre tengono in piedi il banco alimentare Caritas della nostra parrocchia avevano dovuto sospendere il loro servizio per salvaguardare la propria sicurezza. Come giovani scout abbiamo compreso subito di poter e dover fare qualcosa. Con le maniche rimboccate che ci contraddistinguono, il fazzolettone al collo, guanti e un grande sorriso sotto la mascherina!

A inizio aprile il nostri gruppi scout Bologna 6 e 18 hanno siglato un progetto di collaborazione con la Caritas della parrocchia San Silverio di Chiesanuova, grazie al protocollo d’intesa con il settore AGESCI-protezione civile che ha curato con premura la formazione dei volontari per l’emergenza sanitaria consentendoci così di “servire in sicurezza”.

Da un mese a questa parte non solo i capi, ma anche i rover e le scolte maggiorenni del nostri gruppi, si alternano due o tre volte a settimana presso la sede Caritas per distribuire generi alimentari alle famiglie bisognose.

Le comunità capi dei gruppi Bologna 6 e 18

L’esperienza che ho vissuto in questo particolare momento mi ha permesso di sentirmi utile e di potere conoscere una realtà di difficoltà e sofferenze della quale io non ero partecipe. Quest’esperienza rappresenta un ulteriore passo nel mio percorso di crescita personale che ho iniziato entrando nel mondo dello Scoutismo. Il disagio sociale e economico che stiamo cominciando ad affrontare richiederà un sempre maggiore intervento della Caritas e dei volontari di supporto.

Stefano Olivo, Bologna 18

Il servizio in Caritas mi ha aiutato a ricordare che la realtà in cui sono immerso ogni giorno, composta da persone senza problemi economici e da situazioni generalmente agiate, è solo una parte di una realtà più grande che comprende persone in difficoltà e situazioni di vita complicate.

Filippo Matis, Bologna 6

Le proposte di servizio durante la quarantena sono state accolte con grandissimo entusiasmo, dal nostro clan. Il servizio Caritas prevede tre fasi: scaricare il furgone e riporre gli alimenti della parrocchia; distribuire gli alimenti dentro gli scatoloni secondo la lista degli ordini; consegnare gli scatoloni a colori che non potevamo uscire di casa. Muniti di mascherine, guanti, distanze di sicurezza e molta voglia di rivedere qualche amico dopo tanto tempo, abbiamo affrontato questo servizio guadagnandoci qua e là qualche coca cola in scadenza!

Pietro Nicotra, Bologna 6

Questo servizio mi fa sentire utile e mi fa capire davvero di esserlo. Mi fa riflettere un po’ su tutto, dalla vita in generale, agli ostacoli che si incontrano e ai problemi che si devono affrontare..molti dei quali ci sembrano inaffrontabili, ma in realtà ci accorgiamo che non sono davvero problemi! Mi fa pensare molto anche a come facciano la differenza l’ambiente e il contesto socio-culturale in cui cresciamo.

Sara Fantini, Bologna 18

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