Dog sitter per amici a 4 zampe… in quarantena!

Le misure in vigore per contenere l’emergenza epidemiologica da coronavirus hanno ripercussioni anche sui nostri più cari amici… a 4 zampe! Le persone che vivono sole con il proprio animale domestico, nel caso in cui dovessero trovarsi in quarantena, non potrebbero infatti portare fuori il proprio cane. Per dare una risposta a questa esigenza il Gruppo Gossolengo 1 – Zona di Piacenza, ha attivato un servizio di dog sitter. Abbiamo chiesto alla capo Maria Paola Maggi di raccontarcelo.

Cosa ha significato per te svolgere questo servizio?

Quando inizialmente ci è stato proposto questo servizio ero stupita perché, nonostante io abbia animali domestici, non avrei mai pensato che potessero arrivare richieste del genere. Una volta iniziato l’ho vissuto anche come un modo per staccare da tutto il resto. Penso non sia un servizio scontato quando si ha un cane in casa e nessuna possibilità di uscire o un giardino a disposizione. Si tratta di un impegno minimo che richiede solo tempo, e neanche troppo, ma che per qualcuno può significare tanto.

Come funziona il servizio?

Munita di mascherina e guanti ogni mattina alle 9 e/o sera alle 19, in base ai turni dati dalle disponibilità mie e dei miei compagni, mi occupavo di accompagnare il cane di una persona in quarantena nella sua passeggiata quotidiana. Seguendo sempre le norme di sicurezza mi limitavo a entrare nell’ingresso dove la signora mi faceva trovare Elbi, in modo da non entrare mai in contatto con lei. Stesso discorso al ritorno dal giro, la padrona si affacciava dalla tromba delle scale per chiamarlo e farlo salire da solo.

Hai avuto delle difficoltà nel tuo servizio?

Non si è trattato di un servizio che richiedesse particolari conoscenze, abilità o esperienza. La cosa più importante era tutelare la nostra sicurezza e, di conseguenza, anche quella di chi riceve questo servizio, grazie agli appositi DPI e seguendo le norme indicateci dalla Regione.

Cosa ti ha lasciato questo servizio?

Mi ha resa più consapevole del fatto che anche in una situazione di “normalità” ci possono essere persone obbligate a stare in casa, per i più svariati motivi, e che questo potrebbe essere un servizio fondamentale per loro e il proprio animale. Non ho svolto nessun compito difficile o di vitale importanza, ma so che per questa persona ha fatto la differenza, ed è la cosa importante.

Intervista a cura della redazione del Galletto

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