Dopo qualche giorno di servizio ho scoperto come affrontare questi giorni così nuovi e così strani. Voglio trovare la bellezza della quotidianità, che mi appare così monotona e ripetitiva. Voglio immaginare tante vite di uomini e donne diverse da me, che mi salutano dal balcone prima che io vada a fare loro la spesa.
Mi sono messa a cercare “qualcosa” nelle liste della spesa, in quegli elenchi, su quei foglietti ingialliti. A cercare la finezza delle piccole cose, l’attenzione ai dettagli. A cercare le gambette delle “o” scritte in un secondo momento, le aggiunte con una biro diversa, di quando rileggi una seconda volta. A cercare la pazienza della chiarezza e la sicurezza degli anni che passano comprando sempre lo stesso tipo di formaggio: marca Tigre, confezione rotonda.
È nata così l’idea di custodire preziosamente in un piccolo quaderno le liste della spesa che mi vengono consegnate ogni pomeriggio e poi alla sera, oltre a ripensare al modo particolare con cui ognuno mi ha affettuosamente salutata da lontano, mettermi alla ricerca del senso di questi giorni.
“R. e sua moglie, il pomeriggio del 19 marzo 2020
Aspettando dalla finestra i miei cinque, forse dieci, minuti di ritardo.
Scattante mi allunga la borsa della spesa in cortile. Guardandola noto che ha un occhio un po’ più chiuso dell’altro.
Mi dice che deve rientrare, immagino che suo marito abbia bisogno di lei.
Grazie per la tenacia delle lettere tremolanti, di avermi fatto sorridere con l’innocenza della parola “caberetto” e dei 2 hg di prosciutto aggiunti alla fine.
E poi grazie di quel “GRAZE” scritto così calcato”.
“D. e sua moglie, pomeriggio del 23 marzo 2020
Un’immediata sintonia femminile: “Si perché poi avrei bisogno anche di una crema viso”. Con gentilezza inaspettata cerco di sostituire il loro amico del comune a fianco che non può più venire a fare la spesa, facendo attenzione a non sbagliare a scegliere “la Bonarda frizzante da 2,99 euro l’uno”.
Ammetto, poi, di aver scelto i gusti dello “yogurth” alla frutta che mi piacciono di più.
Grazie per avermi affidato l’importante compito di scegliere, oltre alla crema viso, le fragranze dei due bagno schiuma.
Infine grazie per la sua firma in fondo alla lista, soprattutto per la meravigliosa “I” ”.
“B., il pomeriggio del 20 marzo 2020
Dalla voce tranquilla, una signora magra magra. Aveva un viso conosciuto e due occhi azzurri che andavano a nozze con i suoi capelli bianchi.
Grazie per l’importanza che ha dato al pane: cinque e non quattro confezioni, come aveva scritto.
Per il Lambrusco scritto grosso, perché effettivamente c’è vino rosso e vino rosso.
Concordo con l’aggiunta di “Nutella vasetto”, anche io in questo periodo mangio tanto cioccolato fondente. Mi chiedo come mai dopo il manzo ha pensato subito a una “confezione di brios”?”.
Chiara Incardona – Fidenza 1
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