Coronavirus e servizi alla popolazione: disposizioni AGESCI

In queste settimane di emergenza coronavirus e sospensione delle attività, viste le richieste di servizio alla popolazione che iniziano ad arrivare ai gruppi da parte degli enti locali, il Settore Protezione Civile AGESCI Emilia-Romagna ha prodotto un vademecum con tutte le indicazioni operative da rispettare nei casi di attivazione.

“L’emergenza coronavirus ha sicuramente connotati insoliti e non prevedibili e come scout dobbiamo essere pronti. Le nostre procedure, sempre nel rispetto delle gerarchie organizzative, della sicurezza e del buon senso che ci caratterizza, si stanno adattando alla situazione per permetterci di servire, mantenendo fede alla nostra Promessa – spiegano Responsabili, Incaricato alla PC e A. E. regionali – Il vademecum è uno strumento utile per mettere tutti nelle condizioni di svolgere un servizio sicuro. Le indicazioni riportate sono il frutto della competenza e dell’esperienza della Protezione Civile e servono a garantire gli associati AGESCI e i beneficiari del servizio”.

Il documento è il frutto dello studio delle indicazioni che l’ Agenzia regionale di Protezione Civile ha inviato il 12 marzo 2020 a tutte le associazioni di volontariato di Protezione Civile Regionali, tra cui AGESCI
Emilia-Romagna, e del confronto avvenuto all’interno della Pattuglia Regionale di Protezione Civile.

Il vademecum contiene informazioni su come prestare servizio alle persone oggi, sui soggetti in campo nell’emergenza e sulle modalità di azione concreta sul campo e sulle procedure operative da seguire nei servizi. E ancora, nel vademecum vengono date indicazioni sulla formazione dei volontari, sul comportamento da tenere in servizio e sui Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) da utilizzare.

In questo momento le attivazioni partono dal basso, dai comuni i sindaci spesso chiedono aiuto per le persone deboli e più bisognose. Da qui la necessita per l’Agenzia regionale di PC di una comunicazione chiara e precisa a tutte le associazioni di volontariato con le disposizioni di sicurezza e la “catena di comando’’ da seguire.

Nello specifico, il comune dopo avere aperto il Centro Operativo Comunale (COC) può chiedere agli scout un servizio socio-assistenziale o di segreteria logistica.

I riferimenti per i gruppi sono sempre i RdZ e gli IPCZ, che gestiranno le situazioni particolari che via via nasceranno.

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