Sedi scout siciliane vandalizzate, l’abbraccio dell’AGESCI E-R

Grande partecipazione al flash mob in Piazza Maggiore a Bologna domenica 2 febbraio per manifestare solidarietà e vicinanza ai gruppi scout siciliani che nelle scorse settimane hanno visto le loro sedi distrutte da atti vandalici.

In piazza tantissimi scout emiliano-romagnoli, volontari di Libera, cittadini ed esponenti politici locali. Tutti hanno voluto lasciare il proprio segno sul lenzuolo bianco steso in mezzo al cerchio in piazza, che ora verrà diviso in pezzi e spedito insieme ad altro materiale scout ai gruppi che hanno subito vili atti intimidatori, alcuni di stampo chiaramente mafioso.

Di seguito riportiamo il testo dell’intervento degli organizzatori del flash mob, la Pattuglia Giustizia, Pace, Nonviolenza della Zona di Bologna,

“Cari amici ed amiche, fratelli e sorelle scout, grazie per aver prontamente accolto l’invito a essere qui oggi. Un momento di mobilitazione che dice tanto dell’impegno della nostra Associazione a educare a una cittadinanza attiva e partecipata.

Per queste stesse ragioni negli ultimi mesi, in modo sempre più frequente alcune delle nostre sedi, in Sicilia, sono state attaccate, violate da atti di vandalismo.

Un campanello d’allarme per la coscienza di ciascuno, che ci chiama qui, oggi, a esprimere la nostra vicinanza all’AGESCI Sicilia e ci porta ad alzare la voce contro il dilagare della disumanità che in alcune di queste storie porta la firma della mafia. Un nemico che non è immaginario come ad alcuni piace sostenere, ma che è vivo e abita tra noi, che riguarda ciascuno di noi anche qui in Emilia-Romagna.

Oggi in piazza ciascuno ha segnato con del colore la sua impronta in un lenzuolo bianco. Questo verrà diviso in pezzi e donati alle comunità capi dei gruppi colpiti per dir loro “vi siamo vicini”, ma vuol essere anche un simbolo per dire a ciascuno che se ci impegniamo, se facciamo del nostro meglio, se ci sporchiamo le mani possiamo intervenire nel cambiare il corso della storia.

Quanto accaduto in Sicilia, quanto accade ogni giorno nel nostro Paese, le violenze, le ingiustizie di cui la stampa dà continue notizie rappresentano l’espressione di una società che sempre più si lascia travolgere dal male: banale, ma affascinante. Bisogna agire!

Famiglie, istituzioni, capi, educatori sono chiamati a una grande sfida: contribuire alla rivoluzione culturale educando al bello, alla legalità, alla giustizia per colmare quei vuoti in cui dilaga la bruttezza umana. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno nella quotidianità, essere portatori sani di legalità: una legalità autentica, lontana dalla legalità malleabile e sostenibile che accetta il compromesso. Testimoni di giustizia, cittadini attenti e informati.

La nostra presenza qui, oggi, è la testimonianza di una storia di resistenza per il bene comune. Dall’assedio di Mafeking, alla Val Codera, alle Terre di don Peppe Diana, fedele testimone dei nostri tempi, alle basi di Marsala, Mineo, Ramacca, Bel Passo e Noto i nostri canti e la nostra gioia continuano a riempire quei vuoti, a far tremare le coscienze di chi, seminando paura vive nella paura: i mafiosi, i corrotti.

Noi siamo qui oggi per urlare ancora a gran voce il nostro impegno a resistere “un giorno in più” di ogni forma di oppressione, un giorno in più delle mafie, della criminalità, dell’ingiustizia, della disuguaglianza. All’orrore, alla distruzione, alla paura vogliamo rispondere con l’amore, chiedendo a Colui che ci guida “il coraggio di avere più coraggio”, augurio che don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha rivolto a noi capi dell’AGESCI, perché il coraggio rende liberi.

Rivolgiamo ancora il nostro pensiero ai nostri fratelli e sorelle scout dell’AGESCI Sicilia, testimoni di questo coraggio. Ringraziamo gli amici di Libera Bologna, compagni di strada e le autorità qui convenute, volto di una comunità che crede e spera nel cambiamento.

Tornando a casa sarà impegno di tutti custodire quanto oggi abbiamo seminato. Le basi in Sicilia verranno ricostruite “più belle di prima” come promesso dalla raccolta fondi lanciata dall’AGESCI, ma questo non basta!

Dobbiamo coltivare insieme la speranza di essere noi quel cambiamento che sogniamo. Dobbiamo resistere, per agire il cambiamento, per un Paese libero dall’indifferenza, dall’ingiustizia, dalla violenza, dalle mafie e da tutte le diverse espressioni del male”.

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