TERREMOTO: DIARIO 15 GIUGNO 2012
(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)
Da qualche giorno è completamente operativa a Finale Emilia la nostra segreteria Agesci per la gestione dell’emergenza sui luoghi colpiti dal sisma (SOE – Segreteria Operativa Emergenza).
Si tratta di un ufficio installato in un container, dotato di telefono e connessione internet, resi disponibili dal Comune. I pc e altro materiale indispensabile per le attività è stato donato dai fratelli scout della Regione veneto. La segreteria
gestisce gli interventi dei capi attivati dal sistema di protezione civile nei vari posti. Qui si ricevono le richieste del Dicomac (struttura di coordinamento dell’emergenza in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri) e le disponibilità dei capi volontari organizzati dai diversi incaricati alla protezione civile delle zone.
È una sorta di centrale operativa, dove si leggono le esigenze e di conseguenza si inviano le forze disponibili, il tutto in stretto coordinamento con l’incaricato regionale Agesci alla protezione civile. Per capire un po’ meglio il lavoro svolto raggiungo al telefono Valerio Temporin che ha avviato la segreteria ed è attualmente sul posto. Valerio già dal 22 maggio è sui luoghi del sisma e ne ha viste tante. “All’inizio sono stato al COC di Finale Emilia dove abbiamo anche strutturato il magazzino viveri che continuiamo a gestire noi scout, con l’aiuto recente di un gruppo di volontari organizzati dal Comune”. Nel magazzino si raccolgono i cibi e materiali che arrivano da aziende e privati, si catalogano, si organizza lo stoccaggio, e si fanno i pacchi per la loro distribuzione nei 5 campi del luogo. C’è stata da subito una buona intesa con il Comune che ha messo a disposizione per l’attività di carico/scarico un muletto e due transpallet.
Successivamente Valerio mi racconta che è stato a Crevalcore per avviare la segreteria della tendopoli montata dall’esercito, poi a Mirandola al COC e adesso è di nuovo a Finale. Gli chiedo quali sono le attività che hanno in corso in questa fase. “Stiamo lavorando per recuperare e ordinare i dati storici di tutte le nostre attivazioni, dall’inizio. Questo lavoro, oltre che per la memoria, serve soprattutto per le questioni assicurative e benefici di legge per i volontari che lo richiedono in relazione alla propria posizione lavorativa”. Valerio mi racconta che gli attivati oggi sono ufficialmente 55 unità a cui si aggiungono tutti i volontari scout capi maggiorenni dei luoghi colpiti, che operano sulla base di accordi locali.
Chiedo a Valerio cosa ne pensa del fatto che come scout ci stanno facendo svolgere molte mansioni logistiche. Scherzando mi ricorda che qualcuno (B.-P.) aveva più o meno detto che lo scout deve essere “passabile in un ricevimento e indispensabile in un
naufragio” e pertanto siamo capaci di adattarci e fare le cose che ci chiedono. L’abbiamo detto più volte, mantenere dei ruoli protagonisti in questi posti chiave dell’organizzazione è motivo di soddisfazione. Attualmente siamo: al CCP di Marzaglia, COR di Bologna, COC di Finale, Segreteria campo 6 a Finale, magazzino a Finale, magazzino a Medolla e COC di Mirandola, oltre a quelli che fanno solo animazione. D’altra parte la situazione nelle tendopoli è tutt’altro che stabile e servono ancora forze per gli aspetti logistici. Ma gli scout si fanno in quattro e riescono lo stesso a stare con la gente e organizzare servizi di
animazione per i bambini. “Va bene così”, dice Valerio scherzando, “non vorrei che p. c. di protezione civile fosse scambiato per pennarello e cartoncino”. Il morale è alto, le ore di sonno accumulate sono molte, c’è sempre tanto da fare ed è necessario trovare forze per turnare le squadre e garantire il nostro impegno nel tempo.
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