L’obiettivo che il clan si è posto per la route di Pasqua 2023 è quello di raggiungere Casal di Principe e scoprire la storia di don Peppe Diana.
Dopo un lungo viaggio in treno durato otto ore, arrivano ad Albanova e continuano a piedi fino alla casa che li ospiterà: un bene confiscato alla mafia. Appena arrivati, incontrano Maria Laura e il clan del Roma 3, con cui condivideranno alcune attività.
La loro avventura inizia con un’attività sensoriale che li riporta indietro nel tempo, quando la mafia dominava tutto e tutti erano ciechi e sordi rispetto a ciò che accadeva. Successivamente, salgono sul tetto della casa per ammirare il panorama e vedere il luogo circostante da un punto di vista diverso: don Peppe Diana aveva detto che era necessario salire sui tetti per annunciare parole di vita.
Nel pomeriggio si dirigono verso un ufficio fotografico gestito da Augusto, il migliore amico di Peppe. Augusto racconta loro la storia di Peppe e della sua morte, a cui lui ha assistito, avvenuta nella chiesa di San Nicola di Bari dove prestava servizio.
Il giorno successivo, rove e scolte prestano servizio alla casa che li ospita, facendo pulizie e giardinaggio. Dopo il pranzo, si dedicano all’inizio di un percorso che li porterà a scrivere la nuova Carta di clan.
La sera seguente, dopo un lungo viaggio di sei ore, arrivano a Carpi, cenano e partecipano alla veglia pasquale. Alla fine della veglia, ognuno torna a casa consapevole che tutto ciò che ha visto e ascoltato durante il viaggio gli ha cambiato la prospettiva sulla mafia.
“Questa Route ci ha portati a capire come le vittime di mafia non debbano essere considerate eroi, bensì devono essere considerate persone comuni che semplicemente hanno scelto di parlare quando molti altri hanno scelto di rimanere in silenzio. Ci ha colpito molto la dedizione di Augusto che ha scelto di testimoniare per la morte di don Peppe nonostante fosse cosciente di quali potessero essere le conseguenze di questa sua scelta e che, dopo quasi 30 anni, continua a lottare per ricordare il suo amico scegliendo di incontrare scout come noi, per raccontare cose che nei libri di scuola a volte vengono dimenticate”.
Clan Zaffiro, Gruppo Carpi 3
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