Il Consiglio regione riunito in seduta straordinaria, in via telematica, il giorno 15 novembre, dopo un ampio confronto che ha ancora una volta messo in luce la difficoltà del momento che vede in qualche modo contrapposte il bene evidente che deriva dalla possibilità di offrire ai ragazzi uno spazio di relazione in presenza e la necessità di tutela della salute del singolo e della collettività, decide di non raccomandare di sospendere le attività in presenza.
La scelta rimane in capo alle comunità capi accompagnate dalle Zone, che devono supportare i gruppi nei percorsi di discernimento, in particolare nella scelta del numero e del tipo di attività in presenza, sempre nel rispetto della normativa vigente e in comunione con i parroci e le comunità parrocchiali e diocesane.
In particolare si ribadisce la necessità di un rapporto stretto con le famiglie, di prediligere attività all’aria aperta e del rispetto dei protocolli di sicurezza.
Il Consiglio si sente di sottoporre alle comunità capi anche la scelta della
sospensione dell’attività in presenza di due settimane come segno e messaggio nei confronti della collettività e come tempo per suscitare nei ragazzi una presa di coscienza del valore della responsabilità personale e comunitaria.
Il Consiglio Regionale Agesci Emilia Romagna
(foto del clan Perasperadastra, Gruppo Bologna 10).
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