Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo collegamento (internet). Sì, perché ai tempi del coronavirus tutto cambia, ma anche no. In questo tempo difficile per le nostre attività, volevamo far capire che quello che vivevamo non era un tempo sospeso, ma un momento da cogliere come opportunità, anche per lavorare su se stessi, con i mezzi che la situazione contingente offriva.
È stato così che noi incaricati, insieme alla pattuglia che organizza la tradizionale “uscita partenti”, abbiamo pensato di creare un evento per gli R/S in cammino verso la Partenza, che potesse offrire gli stessi contenuti e le stesse opportunità di un’uscita, ma in una nuova veste.
Ci siamo così rimboccati le maniche e abbiamo messo in campo le nuove acquisite competenze informatiche, la nostra esperienza di capi e un po’ di sana creatività per trasformare un’uscita di due giorni in un evento di due settimane. Sì, perché considerato il numero di ore che i ragazzi già passano al computer ogni giorno, la difficoltà di ricavarsi un tempo e un luogo adatti per fare deserto in un appartamento in città, abbiamo pensato di diluire l’evento, il lavoro individuale e gli incontri online in un arco di tempo abbastanza lungo.
Le fasi dell’evento rispecchiavano la struttura dell’uscita: come in ogni uscita che si rispetti, per prima cosa la staff si è presentata, questa volta tramite un breve video comunitario e una presentazione individuale su padlet, una bacheca online, chiedendo ai partecipanti di fare lo stesso. Poi, a cadenza di 3 giorni l’uno dall’altro, abbiamo inviato ai ragazzi del materiale per il lavoro su se stessi secondo un itinerario preciso: una traccia di deserto basato su un brano del vangelo per guardarsi indietro e pensare al cammino fatto finora; due brevi videotestimonianze per guardarsi intorno a possibili esempi di uomini e donne che hanno speso la propria vita facendo delle scelte affini a quelle della Partenza; un lavoro di riflessione per guardare avanti al cammino da fare per capire come declinare quelle tre scelte nella propria vita.
Al lavoro individuale è seguito un primo incontro online serale in cui ci siamo conosciuti “di persona” e, suddivisi in stanze per favorire la relazione in piccoli gruppi., abbiamo condiviso le riflessioni emerse grazie al materiale inviato. A metà serata la staff si è congedata per lasciare ai ragazzi la possibilità di esprimere liberamente i propri dubbi sulla Partenza e sulle tre scelte, invitandoli ad annotare su un foglio virtuale in padlet le domande da rivolgerci e cui avremmo risposto nell’incontro successivo.
Il giorno dopo la staff si è riunita per analizzare le domande e individuare risposte comuni che avremmo fornito nell’ultimo incontro in plenaria. Il momento finale dell’evento ha voluto chiarire tutti i dubbi e le domande dei ragazzi circa la Partenza e tutto ciò che vi gravita attorno, cercando di dare stimoli per un ulteriore lavoro individuale.
Ai partecipanti abbiamo chiesto di scrivere una lettera al clan per condividere con la propria comunità di appartenenza uno stimolo ricevuto, una riflessione emersa, uno spunto da lasciare ai propri compagni di strada. I partecipanti hanno ricevuto un “vademecum del partente”, un elenco non esaustivo di siti internet, nomi di associazioni locali, realtà diocesane in cui poter continuare il proprio cammino dopo la Partenza.
La risposta dei ragazzi è stata in gran parte positiva: desiderosi di confronto, soprattutto con i coetanei, molti di loro sarebbero stati disposti anche a un terzo video-incontro in piccoli gruppi. Anche il riscontro sulla parte di lavoro individuale è stato buono: con i tempi ben scanditi e dilatati, pare che ognuno sia riuscito a dedicare il giusto tempo agli spunti proposti.
Nonostante le regole d’ingaggio molto chiare proposte ai ragazzi, che gli chiedevano di mettersi in gioco il più possibile, essenziali in un contesto simile in cui nascondersi nel gruppo risulta veramente facile, la relazione rimane il nodo critico di questa modalità. Il feedback dei ragazzi ha infatti confermato i timori dello staff: sebbene gli stimoli dell’evento abbiano raggiunto i ragazzi e le loro riflessioni, il ridotto rapporto e di conseguenza confronto 1 a 1 con lo staff ha influito sull’incisività della proposta sul singolo.
Il bilancio complessivo sull’esperienza è comunque positivo, da ambo le parti: tanti sono stati i messaggi dei ragazzi che hanno voluto comunicare la loro felicità nel vedere che nonostante il difficile periodo trascorso, ci sia stato un occhio di riguardo anche per loro.
Con l’evento online si è voluto offrire agli R/S un’occasione di verifica personale del proprio cammino, un confronto tra coetanei incamminati verso la stessa meta e uno scambio con capi nuovi per ricevere magari qualche nuovo spunto, per proseguire il lavoro individuale fino alla Partenza: sicuramente lo strumento non favorisce una condivisione approfondita né agevola gli introversi, ma è comunque un’opportunità che ciascun R/S saprà cogliere a suo modo.
Incaricati alla Branca R/S Zona di Rimini e Pattuglia partenti
Foto di Sara Bonvicini
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