Da quando è iniziata la quarantena, il giovedì pomeriggio il sole splende sempre, accompagnato da un venticello fresco che accarezza le siepi della parrocchia di San Lazzaro di Modena.
In questo clima caldo e sereno, verso quell’orario, lo scenario che si presenta davanti alla facciata della parrocchia è quasi sempre lo stesso: si scorge Luciano che, affacciandosi alla finestra, con la sua voce forte e sicura, richiama il povero Stefano all’ordine. Il servizio Caritas sta per iniziare!
“Fai stare le persone lontane! Distanza!”. “Ma insomma, si, si, ci sto provando, ecco”. Spostando lo sguardo in basso, una fila di persone di tutti i generi, età, altezza, larghezza ed etnia sta aspettando davanti al portone.
Tutti, nonostante le tante diversità, hanno una comune costante: sono in attesa. C’è chi è venuto in bici e ci si è seduto sopra per aspettare, chi intreccia i capelli dei propri figli, chi invece chiama qualcuno al telefono e chi guarda il cielo, perdendo lo sguardo fra le nuvole.
Anche al piano di sopra, vicino all’ufficio di Luciano, noi tre scout, attivati in questo periodo per sostituire chi non poteva più svolgere il servizio, siamo in attesa: dopo aver indossato le mascherine della protezione civile, guanti e occhiali, diamo una ripassata veloce prima di cominciare, cosa dobbiamo dare e a chi, uno sguardo dentro ognuno dei cinque frigo e via, siamo pronti.
Una mano che agguanta una borsa di plastica si protende oltre la soglia della porta. “Famiglia da cinque persone, no maiale”. Velocemente si radunano biscotti, pesce, pane, verdure e si prova a incastrare tutto in una sola borsa. Luciano nel frattempo ci spiega che è difficile stabilire delle regole per le persone che aspettano: non sempre le distanze vengono rispettate, soprattutto quando si hanno dei bambini.
“Ciao cara! Buona giornata!”. “Chissà quante ne ha passate, quella ragazza…qui abbiamo storie da tutto il mondo e di tutti i tipi. Lei è venuta da sola, su un barcone, tre anni fa. Era già incinta, quando è arrivata in Italia. È stata coraggiosa”. Luciano è sempre pieno di storie da raccontare: è un uomo che si mette sempre in relazione, perciò ne conosce tante.
“Famiglia da due, tanti biscotti, al bimbo piacciono molto”. “Famiglia da uno, lui mangia anche gli stipiti delle porte, dategli ciò che preferite”. “Famiglia da due, hanno il frigorifero vuoto, quindi abbondate”.
È bello sentire che le persone alla Caritas di San Lazzaro sanno come prendersi cura di ogni famiglia, imparando a farsi carico di ogni diversa necessità che le accompagna. Avere l’opportunità di collaborare con chi gestisce questo servizio è una fortuna, così come è prezioso poter incontrare le persone che gravitano attorno a questa realtà.
Ringraziamo profondamente Luciano, Giuliano, Stefano, Nicola e chi ci ha permesso di dare una mano in questo tempo!
Fede, Giò, Sba – Modena 5
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