Umani senza confini: il fotoracconto

Pubblichiamo una selezione di foto dell’evento del 29 settembre scorso che ha visto i Giardini Margherita di Bologna invasi da 1.000 rover, scolte e capi di tutta la regione. Per diffondere il messaggio della giornata dedicata a immigrazione e accoglienza ci affidiamo alle parole dei nostri RS, pronunciate in apertura e chiusura dell’evento.

L’evento del 29 settembre ai Giardini Margherita di Bologna su accoglienza e immigrazione ha coinvolto 1.000 rover, scolte e capi provenienti da tutta la regione. Come Agesci Emilia-Romagna vogliamo dire grazie alla pattuglia di ragazze e ragazzi che con impegno da maggio ha lavorato senza sosta per organizzare questo importante evento, e a tutti coloro, capi e non, che si sono spesi perché questo sogno si potesse realizzare.

L’impegno di rover e scolte è stato enorme e il risultato della bellissima giornata è stato un evento unico nel panorama italiano. Per fare capire davvero il significato di cosa è stato il 29 settembre a Bologna ci affidiamo ancora un volta ai nostri RS e utilizziamo le loro parole pronunciate nel discorso in apertura dell’evento.

“Ciao a tutti e grazie per essere venuti, vi ringraziamo per il coraggio che avete avuto nel venire qua e diventare ciascuno una piccola goccia di questo evento. Ringraziamo in particolar modo l’Agesci, Francesco e Betty, i nostri responsabili regionali e tutti coloro che ci hanno aiutato a rendere possibile questa giornata, soprattutto Alberto, Lauranna, Sara, Matteo e Paolo. Ringraziamo Mons. Zuppi, il Comune di Bologna e la vicesindaco Marilena Pillati.

Ringraziamo tutti coloro che hanno deciso di spendere il proprio tempo per e con noi oggi, rendendosi disponibili a tenere uno stand e a testimoniarci quelle realtà belle, bellissime che a volte noi ci dimentichiamo, ma che esistono e ci chiamano a impegnarci a nostra volta.

Ringraziamo Elia e Anna che sono qui con noi ora e tutti gli RS di Torino che ci hanno spronato a interrogarci sulla questione migranti.

Noi siamo una decina di giovani scout. All’inizio eravamo tutti in clan poi piano piano qualcuno ha preso la Partenza, qualcuno è diventato capo, ma comunque siamo qui a rappresentare la branca RS, cioè i giovani scout. I ragazzi di Torino, grazie alla loro marcia umani senza confini ci hanno dato l’occasione di interrogarci su alcune tematiche e in questo clima di intolleranza, odio, paura, in particolare nei confronti dei migranti, ci siamo chiesti come scout e come cittadini, quale fosse il nostro ruolo in tale questione: se quello dello spettatore o quello dell’attore.

Incapaci di restare inerti di fronte alle sofferenze altrui, indifferenti, con l’atteggiamento di chi guarda e passa, abbiamo deciso di trasformare il sentimento intimo e prorompente di indignazione in concreta energia propulsiva.

Siamo qui per dire che è dall’incontro con l’altro che nasce la ricchezza, che in merito alla questione migranti non vorremmo sentire parlare solamente di numeri e problemi, ma prima di tutto di persone. E allora abbiamo un po’ iniziato a pensare come poter dar voce a quello in cui crediamo.

Volevamo comunicarlo come scout, come cristiani e come cittadini. Abbiamo chiesto al Consiglio regionale di fare un evento come Agesci Emilia-Romagna, un evento aperto a tutti con l’obiettivo di educare ed educarci a quei valori belli, ai quali dobbiamo costantemente tendere. Quei valori che poi noi come scout troviamo nella Parola. Perché sappiamo bene che è in quell’affamato, in quell’assetato che troviamo Dio, perché il nostro è il Dio degli ultimi, dei sofferenti e noi sentiamo il compito di essere profeti di speranza e costruttori di pace in questo mondo.

Lo scoutismo sappiamo ci ha trasmesso quella voglia di essere cittadini attivi che si impegnano per costruire un mondo di pace. E da cittadini, come don Peppe Diana ci ha insegnato, sappiamo che “ci sono situazioni in cui alzarsi e prendere la parola è un imperativo categorico”. Ci sta a cuore e ci vogliamo impegnare, sentiamo la voglia e anche il dovere di sporcarci le mani in questo mondo.

Vogliamo davvero che questa sia una giornata bella. Siamo qui per dire che nulla di ciò che è umano ci estraneo e siamo qui anche per dire che abbiamo voglia di conoscere realtà nuove e di farci spronare da queste e di impegnarci con quello che è il nostro stile scout.

Qui con noi ci sono varie persone, che ringraziamo davvero di cuore per la loro presenza. Grazie a loro nei vari stand avremo modo di andare oltre agli slogan e incontrare la vita vera, conoscere persone in carne ed ossa che attraverso le loro storie ci testimonieranno che sì, un altro mondo è possibile!

Questa sera, dopo aver incontrato un modo di vivere che davvero è umano, che si interessa, che ha a cuore il bene di questo mondo torneremo nelle nostre case, nelle nostre comunità. Ecco noi vorremmo che vi portaste dietro tutto questo e che davvero abbiate voglia di sporcarvi le mani in questo mare. Da fare ce n’è tanto, ma questo non deve spaventarci. Noi siamo qui oggi per dar voce ai nostri sogni e desideri che sì, sono difficili da realizzare, richiedono fatica e costanza. Soluzioni da darvi non ne abbiamo, possiamo però dirvi che abbiamo voglia di camminare e di continuare a interrogarci”.

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