Ascanio è tornato alla casa del Padre

Ascanio all’inaugurazione di una targa commemorativa a Ferrara durante le celebrazioni del centenario il 23 aprile 2007 (San Giorgio)

 

Caoria di Canal San Bovo (TN), Luglio 1964. Era appena iniziato il secondo campo estivo del giovane gruppo Ferrara 4° ASCI ed io, novizio dodicenne da poco entrato in Reparto, stavo proprio allora scoprendo il mondo scout e la sua magia.

La prima notte di campo era appena terminata e ci stavamo preparando  per iniziare la seconda giornata di quella grande avventura; aprii la cerniera della tenda, infilai la testa nella fessura e subito mi svegliai del tutto, investito dall’aria frizzante della mattinata alpina. Volgendo lo sguardo intorno rimasi molto colpito nel vedere, in piedi su un vicino dosso erboso, un signore coi baffi a spazzola  in perfetta uniforme scout kaki e con un impeccabile cappellone, che assisteva silenzioso ed attento al risveglio del campo. Non ebbi alcun dubbio e, rivoltomi verso il caposquadriglia, esclamai eccitatissimo: c’è Baden Powell!

Le risate e gli sberleffi dei più anziani della Squadriglia Castori mi accompagnarono per quasi tutta la durata del campo, ma fu proprio così che io conobbi Ascanio Cagnoni, che ci aveva appena raggiunto da Ferrara dopo aver viaggiato tutta la notte con la sua cinquecento verdina.

A parte la più che opinabile somiglianza fisica, in realtà Ascanio aveva in comune con B.-P. la profonda convinzione dell’importanza dell’educazione dei ragazzi attraverso la loro responsabilizzazione, a cui associava una grande padronanza del metodo scout ed una profonda conoscenza degli scritti e del pensiero del Fondatore; il tutto continuamente verificato e migliorato in tanti anni di Servizio con i ragazzi e di confronto con gli altri capi.

Per oltre mezzo secolo Ascanio ha rappresentato un punto di riferimento costante ed un esempio per tutti coloro che a Ferrara hanno vissuto l’esperienza scout, e senza ombra di dubbio fu dovuta alla generosità ed alla tenacia sue e di pochissimi altri la ripresa dello scautismo cattolico a Ferrara, dopo la crisi che investì il nostro movimento in città alla fine degli anni cinquanta.

È stato a lungo Capo Reparto, Capo Clan, Maestro dei Novizi, e poi, per tanti anni, Capo Gruppo e Commissario Provinciale ASCI; e poi ancora fautore ed animatore dei primi esperimenti per costituire una Comunità Capi cittadina con il coinvolgimento di quell’universo quasi sconosciuto che per noi era allora l’AGI.

Seppe ben comprendere i “segni dei tempi” nel periodo burrascoso del ’68, vissuto da lui con la curiosità di capire e con un atteggiamento sempre positivo e mai “in difesa”. Incarnò con grande impegno personale la figura Conciliare del Laico testimone della propria Fede ed impegnato come tale nella realtà ecclesiale, sociale e politica in cui vive. In qualche occasione questa sua coerenza gli costò anche incomprensioni e critiche da parte degli ambienti più conservatori del mondo cattolico ferrarese, che in lui riconoscevano la figura più rappresentativa dello scautismo locale; tuttavia la sua autorità morale ed intellettuale fu sempre riconosciuta e rispettata, anche dai suoi avversari.

Lo scautismo ferrarese femminile e maschile superò positivamente quegli anni di grandi fermenti e si avviò sulla strada che avrebbe portato alla Unificazione.

Erano ormai maturi i tempi per la nascita dell’AGESCI e Ascanio, convinto assertore dell’importanza della coeducazione, fu tra i fondatori della nuova Associazione durante lo storico Consiglio Generale del 1974, giusto quarant’anni fa.

Non c’erano ancora i numeri per poter creare, nell’ambito della nuova organizzazione associativa, una Zona di Ferrara autonoma, ed iniziò un lungo periodo di collaborazione con le sorelle ed i fratelli bolognesi nell’ambito della “Zona di Bologna-Ferrara”.

L’apertura, nel corso degli anni, di nuovi Gruppi scout in città e in provincia, ma anche l’ulteriore maturazione di questa esigenza organizzativa in tutti i capi, rese finalmente possibile la nascita della Zona scout di Ferrara nella primavera del 1994. La separazione “consensuale” dagli amici bolognesi avvenne durante un’assemblea in cui Ascanio venne eletto per acclamazione primo Responsabile di Zona assieme a Chiara Sapigni.

Anche in questo nuovo ruolo profuse le sue energie senza risparmiarsi per due mandati triennali consecutivi, fino all’inizio del nuovo millennio. Fu ancora chiamato al Servizio negli anni successivi come Delegato della Zona all’Assemblea Regionale, ma questa è ormai storia recente.

Ascanio se ne è andato a metà febbraio, dopo aver lottato per quasi quattro anni contro il male inesorabile che lo aveva colpito. Anche in quest’ultima durissima prova ha conservato intatto il suo stile: grande forza di carattere, grande fede, grande ottimismo, una riservatezza tutta rivolta a non pesare sugli altri con i propri problemi.

L’avevamo visto ritornare a spostarsi in bicicletta per le strade della città, e questo a Ferrara è considerato un segnale di buon augurio: ci siamo illusi per un po’ di tempo, poi quest’inverno l’aggravarsi della malattia…

Eravamo veramente in tanti a salutarlo in Certosa: esploratori e guide di almeno tre generazioni; tanti capi oggi in servizio ed ex capi che con lui avevano lavorato e da lui avevano imparato tanto, uomini maturi che erano stati suoi scouts, ma anche tante altre persone di ogni età che lo stimavano e gli volevano bene, avendo avuto la fortuna di conoscerlo; teste imbiancate di anziani fratelli del MASCI e giovani  ai primi anni di Servizio.

Quando alla fine della Messa si sono levate le note di “Madonna degli scouts”, canto a cui Ascanio era particolarmente affezionato, molti – me compreso – non sono riusciti a trattenere le lacrime.

Recita la Preghiera del Capo: “… Fa’ che io sia sempre loro di esempio e mai di inciampo; che essi vedano Te, ed io in loro Te solo cerchi; così l’amore nostro sarà perfetto. E al termine della mia giornata terrena l’essere stato capo mi sia di lode e non di condanna”. Siamo sicuri che “l’essere capo” di Ascanio è stato un grandissimo atto d’amore e che la Lode sarà ampiamente meritata.

Ascanio è stato veramente un grande seminatore: mi piace pensare che lui rimarrà sempre con gli scouts, e quando da lassù vedrà la fiamma di un fuoco di bivacco, non avrà dubbi su cosa fare; come recitava un vecchio canto scout riferendosi a B.-P.: “… Tu torni tra noi, ci guardi non visto da un angolo d’ombra cantando con noi”.

Grazie Ascanio!

Vittorio Morsiani

No Replies to "Ascanio è tornato alla casa del Padre"

    Leave a reply

    Your email address will not be published.

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.