Dal 26 luglio al 1° settembre scatta in tutta l’Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Per i prossimi 38 giorni, salvo proroghe o revoche, squadre di Corpo forestale, Vigili del fuoco e volontariato di protezione civile, sono impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi. Il tutto con il coordinamento dell’Agenzia regionale di protezione civile attraverso la Sala operativa permanente attiva tutti i giorni dalle 8 alle 20 (in orario notturno basta chiamare il 115).
Chi viola le norme stabilite rischia sanzioni fino a 10 mila euro e la reclusione da 4 a 10 anni (incendio doloso) e da 1 a 5 anni se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere condannato anche al risarcimento dei danni provocati.
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Da venerdì 26 luglio e fino al 1° settembre entra in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna.
Lo ha stabilito il direttore dell’Agenzia di protezione civile della Regione Emilia-Romagna, Maurizio Mainetti con la determina (n. 545/2013) emanata d’intesa con ilComando regionale del Corpo forestale dello Stato e la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, sulla base delle previsioni meteo del Centro funzionale Arpa e delle valutazioni del Corpo Forestale sulle condizioni della vegetazione.
Per 38 giorni consecutivi, fino al 1° settembre, squadre del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e del Volontariato di protezione civile saranno impegnate in modo integrato in tutto il territorio regionale in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi, coordinate dall’Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup). In supporto opereranno anche i funzionari delle Prefetture, delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane.
Il termine del 1° settembre potrà essere prorogato o revocato a seconda delle condizioni meteorologiche, in accordo con Arpa.
La task force regionale
La task force regionale antincendi boschivi è uno dei punti di forza del sistema regionale di Protezione civile che ha messo a punto un modello di intervento basato su procedure e azioni condivise, definite dal “Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi di bosco 2012-2016”.
Nel dettaglio, il Corpo forestale dello Stato dispone di venti pattuglie giornaliere di primo avvistamento e, nell’aeroporto di Rimini, di un elicottero AB 412 con “secchio antiscivolo”, abilitato alla prevenzione, allo spegnimento e all’individuazione dei responsabili; inoltre, assicura la presenza di un direttore delle operazioni di spegnimento cui spetta il compito di dirigere l’intervento dei mezzi aerei e delle squadre a terra. Visti i devastanti incendi del luglio scorso che hanno interessato la pineta tra il litorale ravennate e ferrarese, il Corpo forestale ha anche predisposto due squadre specializzate nella lotta agli incendi.
La Direzione regionale dei Vigili del fuoco attiva ogni giorno 6 squadre dedicate all’antincendio boschivo in altrettanti Comandi provinciali, e dispone di due elicotteri, un “AB 206” e un “AB 412”, dislocati nell’aeroporto di Bologna. A ciò si aggiungono le squadre dell’ordinario dispositivo di soccorso dei Comandi dei Vigili del fuoco preposte, oltre alla normale attività di soccorso tecnico urgente, anche alla gestione degli incendi di bosco nei centri abitati.
La Protezione civile regionale ha organizzato sul territorio regionale 62 squadre di volontari appartenenti ai nove Coordinamenti provinciali e impegnati in operazioni di avvistamento, spegnimento e bonifica.
Cosa rischia chi provoca un incendio e cosa fare in caso di avvistamento di un incendio
Durante il periodo di grave pericolosità, all’interno delle aree forestali, vige il divieto assoluto di accensione di qualsiasi fuoco o strumento che produce fiamme, scintille o braci, come ad esempio i barbecue o i fornelli a gas.
Inoltre è vietato accendere fuochi a meno di 200 metri da aree forestali o pascoli. Alle medesime distanze sono quindi vietate la pulizia dei pascoli e dei terreni bruciando stoppie. Chi viola le norme rischia sanzioni fino a 10 mila euro e, sotto il profilo penale, la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è provocato in maniera dolosa e da 1 a 5 anni se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere condannato anche al risarcimento dei danni provocati.
Uniche eccezioni al divieto generale di accensione dei fuochi sono rappresentate – all’esterno delle aree forestali – dalle accensioni di fuochi nell’ambito dei campi scout, all’interno delle aree private cortilive e nelle strutture individuate dagli enti parchi e dalle amministrazioni comunali.
In ogni Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato è presente almeno una squadra specializzata nella ricerca delle cause degli incendi boschivi e che effettua indagini e recupera reperti utilizzando tecniche proprie dellapolizia scientifica.
Se si avvista un incendio di bosco i numeri utili da chiamare sono:
– 1515 (numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato)
– 115 (numero nazionale di pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile)
– 8008-41051 (numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato-Regione Emilia-Romagna per la segnalazione degli incendi boschivi).
La telefonata è gratuita.
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