Lourdes, sogni, speranze, illusioni.
Siamo partiti senza sapere bene che cosa ci aspettasse, o meglio chi ci aspettasse: nonostante i racconti di amici che già avevano intrapreso questa strada, non era facile prevedere il tipo di esperienza che avremmo vissuto.
Il dono della propria vita come servizio per gli altri è stata la scelta di Gesù e noi per alcuni giorni abbiamo seguito i suoi passi. La prima impressione alla vista del santuario è stata “agghiacciante”: un campo pieno di croci,
una pioggia fitta sotto la quale ci si presenta per la prima volta un luogo ricco di fede e di speranza. Difficile descrivere quel ” vortice” di emozioni che ci ha travolto nel corso di quei giorni; fin da subito ci siamo calati in una realtà a noi fino ad allora estranea, sia per quanto riguarda l’intensità di valori umani sia per l’atmosfera religiosa che ne faceva da sfondo.
Andando nel dettaglio, l’esperienza del servizio è stata di prima impronta molto forte, tanto che solamente in seguito siamo riusciti ad apprezzarne il significato.
A ben pensarci, l’intera route si è rivestita di un preciso valore solo in un secondo momento, quando cioè abbiamo riflettuto con consapevolezza sui giorni trascorsi a relazionarci con realtà di vita così lontane da noi. Nel concreto, i servizi consistevano prevalentemente nell’accompagnare gli ammalati ospiti dell’ospedale “Salus” alle funzioni religiose che si svolgevano quotidianamente, intrattenerli con conversazioni e girare con loro all’interno del santuario.
Questo tipo di servizio è stato incisivo nel cammino personale di ognuno di noi; infatti abbiamo avuto occasione di ascoltare e di essere ascoltati, così che si è andato ad assottigliare il confine del servizio: eravamo noi ad aiutare, o viceversa? la nostra presenza era davvero così determinante, o erano piuttosto loro che si presentavano a noi come esempio di fede e speranza?
Senza alcun dubbio possiamo però affermare che l’esperienza a Lourdes ci ha aperto nuove strade. Se eravamo partiti verso l’ignoto, siamo tornati arricchiti di un senso di spiritualità molto più percepito in noi; ci sentiamo testimoni di come il servizio all’altro possa essere appagante e prezioso, ma soprattutto possa spingere a cercare di cambiare il proprio stile di vita di ogni giorno.
Le Scolte ed i Rovers del Clan del PR 4
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