TERREMOTO: DIARIO 15 LUGLIO 2012
(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)
Di seguito riporto un bel passaggio del diario di Iatta (Cristiano Guagliata), riferito alla giornata di domenica 18 giugno… anche oggi è domenica, anche oggi che è trascorso un altro mese quel campo vive la sua giornata di “festa”.
RITORNO A FINALE
A poco meno di un mese dalla prima scossa, si torna al campo per il fine settimana.
A poco meno di un mese dalla prima scossa, le vie che attraversano la campagna ferrarese sono ancora transennate.
Le indicazioni gialle di una deviazione obbligatoria ti raggiungono di continuo. Alcuni dei cartelli stradali blu, sono stati temporaneamente coperti Alcuni dei cartelli marroni delle indicazione turistiche sono rimasti piantati nei loro posti, mentre non ci sono più quei monumenti indicati.
La viabilità sembra essere un invito a cambiare strada e non solo per aggirarsi nel labirinto della città ferita.
Sembra volerci invitare a imboccare la strada del lavoro, frutto della terra e dell’impegno dell’uomo, lontano dalle speculazioni e/o dalle illusioni finanziarie.
Sembra invitarci a percorre strade di relazioni autentiche, solide, affidabili, fedeli con gli altri e con il creato.
Sembra invitarci ad intraprendere un cammino di umanizzazione, che rinnovi la dignità della persona.
La calma sorridente dell’infantile jingle “girogirotondo” si è trasformato in un’angoscia collettiva e matura che tarda a scrollarsi di dosso.
Ti avvolge, ti assedia, è dappertutto; manca il respiro e mancano le parole.
E spesso, quando si trovano, sono parole di odio per la terra.
Al campo, c’è aria di estate.
L’afa inizia a mordere e si cerca di arrivare a sera in apnea.
I grandi iniziano a programmare le vacanze estive, con il timore di allontanarsi e al rientro dover gestire una doppia perdita: della casa e dalla tenda che si è liberata.
I più piccoli, si raccontano l’anno scolastico e risultati: promossi! …quasi tutti. Alcuni hanno un paio di materie da rimediare, ma nessuno è stato bocciato.
Ci si aggira per il campo, come in un piccolo quartiere.
Tra una tenda e l’altra, sono stati tracciati vicoli dedicati alle città emiliano-romagnole.
Le voci, dei diversi paesi del mondo, si rincorrono, mescolano e confondo, nel richiamo al pranzo e ai servizi comuni.
I volti iniziano ad essere familiari e ci si saluta cordialmente.
E’ domenica.
E’ festa.
Oggi, c’è l’appuntamento con la celebrazione eucaristica.
Diventa un piccolo momento per radunarsi, ricordarsi la speranza cristiana da annunciare, far crescere e germogliare (Mc. 4,26.34)
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