TERREMOTO: DIARIO 24 GIUGNO 2012
(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)
A.A.A. TESTIMONIANZE CERCASI (PER IL GALLETTO)
Abbiamo deciso di fare un numero speciale della nostra rivista regionale per capi scout “Il Galletto” per parlare del terremoto che ha colpito la nostra regione, delle disgrazie, ma anche del tanto bene che è maturato in questa tragedia. Sarà un numero costruito essenzialmente come una grande raccolta di esperienze e testimonianze. La redazione farà un passo indietro e lasceremo spazio a tutti quelli che vorranno condividere i loro pensieri, quello che hanno visto e sperimentato: servizio nei luoghi, azioni di aiuto, fratellanza scout, preghiere, ecc… Siamo consapevoli che questo fatto storico che ci ha colpiti, proprio mentre stiamo svolgendo il nostro servizio ordinario legato alla comunicazione interna ed esterna, ci interpella per cercare di fare tutto il possibile per dare voce alle persone impegnate negli aiuti, raccontare la situazione e testimoniare il grande impegno degli scout. Siamo anche perfettamente consapevoli che prima o poi la tensione si allenterà e ci sarà ancora bisogno di aiuto per tenere alta l’attenzione.
Questo numero del Galletto sarà quello che consegneremo alla memoria e che rimarrà quando fra molti anni il terremoto sarà solo un ricordo.
L’invito che vi facciamo come redazione è quindi quello di scriverci e di inviarci i vostri pensieri, racconti e se le avete delle immagini: ilgalletto@emiro.agesci.it. La scadenza è il 30 giugno.
Se vi interessa vedere l’ultimo numero del Galletto lo trovate qui.
Tutto l’archivio delle ultime annate è invece visibile qua.
1 Reply to "Scout e terremoto: diario del 24 giugno"
Fabio PAMBIANCHI 27 Giugno 2012 (21:20)
Sono rientrato il 23 giugno dopo una settimana di servizio a Mirandola.Non è il primo servizio di questo tipo che faccio, ma ogni volta mi stupisco sempre di cose nuove, delle emozioni che mi regala. Questa volta mi è stata regalata anche la possibilità di capire ancora una volta che veramente un fazzolettone rende tutti quelli che lo portano “fratelli”. Ho avuto il piacere (e l’onore) di lavorare insieme ai Capi dell’EMI.RO.: dopo i primi 10′ di diffidenza…sembrava fossimo veramente una Co.Ca., un Clan rodato da anni di amicizia. Tra le mille emozioni che mi riporto a casa, forse questa è tra le più belle.Mi fa “stare sereno”.Non posso ringraziare tutti, perchè i nomi non me li ricordo mai (però le facce si!). Di certo non mi dimenticherò i ruggiti notturni di Ippo e Jack, i pantaloni lunghi di velluto di Valerio, le sudate al COC con Tiziano e Alessandra,le risate “con il Grande Capo….”, i SI#7- della Messa, la faccia paonazza di “qualcuno” quando il Sindaco ha detto “non so se qui si può stare senza camicia”, le lacrime di un papà quando mi ha salutato e quelle di Livia, o l’ultimo calcio di Adam prima di salire sul furgone per tornare a casa,….
Di certo non posso dimenticarmi di ringraziare Elena e Silvia, che hanno sopportato con pazienza i miei tentativi di fare battute per smontare la loro voglia di fare “le cape” squadra, ma se non facevo così, avrebbero comandato anche me! Rita e Alessandra, le mie “squadrigliere”, non potevano che essere “perfette”, del resto…..
Grazie, ragazzi. Speriamo di rivederci…..ma in trattoria, stavolta. Buona Strada. Fabio -Venzone (UD)-
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