Scout e terremoto: diario del 28 maggio

TERREMOTO: DIARIO 28 MAGGIO 2012

(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)

Stiamo ricevendo numerosi messaggi che attestano la vicinanza dei fratelli e sorelle scout in giro per l’Italia e di offerte di aiuto anche da fuori Regione che come sapete non possiamo per ora accogliere.

Tutti ci sono vicini umanamente e nella preghiera. Particolarmente sinceri sono i messaggi che arrivano dal Molise e dall’Abruzzo che in tempi più o meno recenti hanno vissuto tragedie simili.

Di seguito riportiamo alcuni messaggi delle nostre “istituzioni” nazionali Agesci che testimoniano la loro vicinanza  e la compattezza dell’Associazione che nei momenti di difficoltà è sempre capace di stringersi, facendo in modo che i problemi di uno siano i problemi di tutti.

A nome del nostro Consiglio regionale e dei tanti capi dell’Emilia Romagna che in silenzio fanno la loro parte, grazie delle vostre parole!

MESSAGGIO DEL CAPO SCOUT

Grazie Sergio, grazie a tutti voi per questo prezioso servizio.

La prontezza di risposta a questa chiamata, ancora una volta, testimonia l’essenza dell’essere scout nella società civile, il vivere da protagonisti, prontamente e col sorriso sulle labbra, situazioni dolorose e di  emergenza.
Tutta l’associazione si stringe intorno a voi, che siete in prima linea ad agire nelle operazioni di soccorso ed assistenza.
Un abbraccio fraterno.

Giuseppe

 

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE AGESCI

Carissimo, ti ringrazio della mail, sicuramente seguiremo. Vi siamo vicini e vi ringraziamo di quello che state facendo come testimoni dell’associazione, ma sopratutto per quello che fate per i terremotati. Un abbraccio,

Matteo (Grazie mille!)

 

MESSAGGIO DELL’ASSISTENTE ECCLESIASTICO NAZIONALE

Carissimi grazie di tutto quanto state facendo per alleviare sofferenze e per la testimonianza che state dando sul valore della solidarietà e dell’amore cristiano. Grazie per il diario di bordo che mi sento onorato di poter seguire per potervi meglio accompagnare nella preghiera.

Padre Alessandro

 

MESSAGGIO DEL ASSISTENTE ECCLESIASTICO NAZIONALE BRANCA LC

Un saluto dal Comitato Nazionale Allargato in cui poco fa vi abbiamo ricordato nella preghiera.

Mandi!

dA

 

A CURA DELL’INCARICATO REGIONALE AGESCI ALLA PROTEZIONE CIVILE

Aggiornamento sui campi attivi al 27.05.2012

  • MIRANDOLA – E’ attivo il servizio COR all’interno di una scuola. La funzione volontariato è gestita dall’Agesci da nr. 1 unità (Federico). A Mirandola ci sono nr. 3 campi di accoglienza con moduli da 250 posti, è in costruzione un nuovo campo. Dalle prime ore vi è stato un intervento attivo dell’Agesci che ha visto in campo i due gruppi di Mirandola, ed attualmente vi è una rotazione di squadre per assicurare un giusto supporto per gli adolescenti presenti al campo. Ad oggi nr. 4 campi istituiti e  Attive ufficialmente 10 unità Agesci.
  • MEDOLLA – Il campo di circa 30  persone, è stato istituito all’interno del palazzetto dell sport. Il gruppo di Medolla fin dalle prime ore si è fatto carico della gestione primaria dei presenti all’interno dello stabile. Il 23.05.2012, è stata inviata una sq. da Ravenna in supporto al gruppo. La squadra composta da 6 unità mi ha riferito, che sostanzialmente a Medolla la situazione è abbastanza normale, nessuna abitazione ha subito danni, siamo in attesa di sviluppi, probabilmente si interromperà l’invio delle sq. Se mentre a ieri era stata attivata l’Agesci con la richiesta di 15 unità oltre il locale gruppo presente, con l’ulteriore richiesta di costituire a Medolla, un campo a tutti gli effetti con l’attivazione di un capo campo dell’associazione, questa mattina, è stata attivata la colonna mobile del Molise, che in queste ore sta predisponendo un campo da 250 posti con possibilità di espansione.

Rimane attiva la presenza sul posto di sq. Agesci 5 unità.

FINALE EMILIA – Finale è stato uno dei posti più colpiti, sono stati creati diversi campi di accoglienza per la precisione 6; ogni campo è dotato di segreteria, attualmente a Finale presso il COC abbiamo nr. 2 unità con funzioni di segreteria (Temporin e Mambelli). Da domani (ndr. sabato 26) verrà attivato un magazzino unificato per la raccolta di tutto il materiale inviato da comitati, associazioni etc. da mettere a disposizione della popolazione. È stata inviata una sq. Agesci (di Reggio Emilia) per la gestione del magazzino; è in programma l’attivazione di servizio di assistenza alla popolazione. La situazione anche se ben confusionaria ad oggi è stabile, la sq. è stata formalmente attivata e sta operando tot 4 unità + 2 segr.

  • BOMPORTO – Attivata sq. dal COR per servizio di animazione. Come previsto, grazie all’intervento dell’Inc. di Zona di Modena, pur mantenendo il presidio dell’Agesci per le funzioni base, è stata organizzata turnazione tra i capi del Bomporto, che assolveranno alla richiesta di servizio in loco che si traduce in un servizio di animazione di poche ore la sera attive 5 unità fino a cessata emergenza.
  • CCS – ­ all’interno del centro di coordinamento dei soccorsi, istituito a Modena in sede della consulta, l’Agesci sta operando con la presenza di nr. 1 unità con funzioni di coordinatore (Torelli) .
  • COC Finale Emilia: attivo servizio di segreteria con 2 unità Agesci.
  • COC Mirandola: attivo servizio di segreteria con 2 unità Agesci.
  • MAGAZZINO UNIFICATO: nr. 4 unità Agesci, vedasi relazione Finale Emilia).
  • CAMPOSANTO: è stato richiesto ieri 26 maggio, con attivazione immediata da questa mattina, l’invio di una sq. Agesci formata da nr 5 unità da impiegarsi in assistenza e supporto a circa 170 anziani sfollati. Il servizio doveva essere svolto unitamente a personale delle Misericordie. Questa mattina la sq. di Modena è giunta sul posto e non ha potuto operare in quanto in realtà gli anziani non erano ancora stati trasporti in loco. L’incaricato di Modena si sta adoperando per capire il da farsi.

La presenza di squadre Agesci è in continuo aumento; ulteriori aggiornamenti verranno inviati nelle prossime ore.

 TESTIMONIANZA DALLA ZONA DI FERRARA

 Anche oggi (dopo il lavoro mi sono precipitato a San Carlo, frazione di S. Agostino, nell’epicentro ferrarese del sisma, o comunque nelle zone che pagano il prezzo economico e sociale più alto  della nostra provincia.

Su facebook fioccano in questi giorni i gruppi: “Ferrara non si ferma”, “Uniti per ricominciare”, AiutiAmoci”, è un fiorire di azioni, posizioni, affermazioni, e anch’io oggi ho fatto la mia parte, per sentire che facevo e non stavo e per raccontare e testimoniare quello che ho potuto riscontrare.

Il pomeriggio mi ha visto di nuovo dentro le case di una piccola frazione di S. Agostino, devastata da un incredibile fenomeno di geyser di sabbia liqueffata: dopo la scossa da giganteschi crateri nelle strade, nei campi, nelle case, è esplosa acqua e poi fango, a tonnellate, che ha travolto e invaso tutto.

Le abitazioni si ritrovano ora sepolte sotto uno strato grigio di mezzo metro e più di fango, pesantissimo quando umido, duro e compatto quando asciutto. E tutti a scavare, con pala e carriola, tra gli armadi, le mensole, alla ricerca del pavimento.

Nel frattempo si vive la strana euforia del soccorritore, di chi fa, di chi non sta fermo. Si scherza, con i padroni di casa e i compagni di lavoro, si raccolgono i complimenti e la gratitudine, si ricevono generose offerte di ristoro. Il pomeriggio scivola veloce, lungo la strada si accumulano le tonnellate di fango e le case si svuotano per poter ricominciare.

Ma oggi non è finita qui.

Nel pomeriggio, strani segni nelle strade, nei pavimenti, nel terreno hanno destato preoccupazione nelle autorità, che dopo una breve consultazione hanno decretato lo sgombero dei quartieri centrali della frazione. La sabbia che ha invaso tutto ha lasciato sotto le case un minaccioso vuoto, che rischia di far letteralmente smottare un paese che se prima poggiava su una palude tremante, ora si accorge di sorreggersi sul nulla.

Centinaia di persone hanno improvvisamente dovuto prendere atto che le loro case non si riprenderanno in queste ore e in queste settimane dal terremoto di sabato e dallo sciame che da allora imperversa nella zona. Ora si trovano nella zona rossa e questo significa abbandonare le loro abitazioni. Non poter più lavorare per sgombrarle, non poter più sorvegliarle di notte dalle macchine parcheggiate di fronte, non poter più immaginare di poter ricomporre, lentamente e con fatica il senso stesso della parola “abitare”.

Prima erano terremotati, ora sono sfollati. Nel giro di un paio d’ore l’angoscia del rincorrersi di voci, la lotteria di quali vie siano coinvolte nello sgombero, poi una breve assemblea cittadina per le comunicazioni, e infine l’arrivo delle corriere per portare via centinaia di famiglie, con pochi minuti a disposizione per prendere alcune cose.

Vedere un pezzo di paese “sgombrare” è uno strano spettacolo: macchine stipate di borse, sguardi nascosti dietro gli occhiali, uno ha persino noleggiato in dieci minuti un furgone per i traslochi e con l’aiuto dei figli dodicenni ha iniziato letteralmente a caricare la propria casa, l’armadio quattro stagioni, le mountain bike dei ragazzi…

Tutte quelle spalate e scarriolate, tutto quel fare, non è stato sufficiente, non basta. Queste persone si dirigono da parenti capaci di ospitarli, o ai campi, alle tendopoli, verso le strutture messe a disposizione nei centri di accoglienza.

“Non si ferma”, “Uniti”, Ripartiamo”… viene da dire, come ci si poteva credere se poi un intero paese ti può franare sotto le suole…

Domani è Pentecoste. Mesi fa, con i clan della zona di Ferrara, avevamo programmato un fuoco di zona, riflessioni, spunti, condivisione… Poi c’è stato il terremoto, e coi capi ci siamo detti: “Dopo quello che è successo dobbiamo fare qualcosa!!!”

Dopo oggi, dopo quello che è successo non saprei… penso che ho bisogno di qualcosa di più di pale e carriole, penso che il fare, a questo punto non basti davvero, per quante tonnellate solleviamo. Sono contento di trovarmi domani con i nostri ragazzi, perchè penso proprio che sia giunto il momento di pregare, insieme, per trovare la forza, ma di più per trovare la speranza. La speranza per queste persone, per i nostri amici, famiglie, case. Domani noi pregheremo, in questo momento penso proprio che ce ne sia bisogno.

Preghiamo insieme… (Elias Becciu)

DALLA DIOCESI DI CARPI

 Anche la Diocesi di Carpi ha aperto un conto corrente dove è possibile effettuare versamenti pro-terremotati indicando la causale “EMERGENZA TERREMOTO 2012”

Filiale Unicredit di Piazza Martiri,  intestato a Diocesi di Carpi

iban: IT09V0200823307000028478401

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