La catechesi narrativa

L’associazione sta portando avanti da alcuni anni un percorso di riflessione sull’educazione alla fede volto a rifocalizzare le potenzialità del metodo scout in ordine all’esperienza di fede, in particolare attraverso lo strumento della catechesi narrativa che si basa sulla capacità di interpretare la propria storia e la propria esperienza (anche quella scout!) alla luce del confronto con la Parola di Dio secondo la modalità narrativa.

Le specifiche attività di catechesi, per non rimanere isolate e perdere di significatività, devono integrarsi nell’ordinario della vita scout: nel gioco di una famiglia felice, nell’amicizia sperimentata nella vita di squadriglia, nella solidarietà offerta a chi ha bisogno, nella fatica condivisa lungo la strada, nelle differenze che nutrono la vita della comunità. E’ solo in questo modo che i ragazzi potranno cogliere un senso di quanto vissuto e proposto, abilitandosi così ad una interpretazione della propria esistenza o di una parte di essa.

Il percorso si è concretizzato:

• nella riflessione sull’esperienza di fede e sulla dinamica narrativa, partita dalle indicazioni offerte dal Progetto Nazionale 2007-2011 e portata avanti dal gruppo “Sulle Tracce“;
• nell’elaborazione di alcuni articoli  per la stampa associativa;
• nella presentazione di queste riflessioni alla Consulta Nazionale per la Catechesi della Conferenza Episcopale Italiana;
• nell’elaborazione di un sussidio (Narrare l’esperienza di fede – riflessioni sull’educare alla fede oggi con il metodo scout) disponibile presso le cooperative;
• nello svolgimento di tre cantieri di Catechesi organizzati in collaborazione con le Branche Nazionali;
• nella sperimentazione a livello nazionale della modalità narrativa nella progettazione delle esperienze di fede nelle unità.

Questa riflessione vuole ora essere condivisa con tutti i capi e tradotta in esperienza educativa concreta. Gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 – EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO rivolti  alla tematica educativa sostengono e incoraggiano questo percorso nella consapevolezza di poter dare al cammino ecclesiale l’originale contributo della specificità del metodo scout.

Al percorso di sperimentazione, partito al  Cantiere Nazionale dello scorso settembre, parteciperanno circa 30 staff di molte regioni italiane (per l’Emilia Romagna parteciperà uno staff di branca E/G del Modena 2). Gli staff vivranno con le loro unità l’esperienza della catechesi narrativa durante questo anno scout accompagnati dai capi dell’equipe del Cantiere Nazionale. Seguirà poi una fase di raccolta delle esperienze in modo da poterle utilizzare nella definizione del “Convegno Fede” in programma per la primavera del 2013.

Il percorso di sperimentazione, a cui parteciperà anche una staff della Branca E/G della nostra regione,che coinvolgerà gli staff per la programmazione dell’anno di vita di unità, basato sulle seguenti idee di fondo:

• sono state individuate alcune dinamiche/proposte proprie dell’esperienza scout (ci siamo rifatti agli “elementi del metodo” come indicati dal Regolamento metodologico) ed alla loro concreta declinazione nelle tre branche (sempre da Regolamento);
• di queste esperienze tipiche (es. “vita all’aria aperta”, “vita comunitaria” ecc.), che normalmente si vivono in un anno scout, viene offerta una “traduzione” in termini di dimensione di fede (es. “amare la creazione opera di Dio”, “vivere la comunità” ecc.);
• sono proprio queste esperienze che devono essere illuminate dal confronto con la Parola di Dio: perciò per ogni esperienza scout (dimensione di fede) viene proposto un accostamento con una storia biblica;
• sulla base di questo accostamento, si propongono ai ragazzi (con gli strumenti tipici di ogni branca) delle occasioni di rilettura dell’esperienza alla luce della Parola.
• il tutto è preceduto dal lavoro in staff di ricerca, confronto, lettura esistenziale della Parola e dei suoi riflessi per l’esperienza scout.