Il 3 e il 4 settembre a Bosco Albergati si sono incontrate le squadriglie che hanno partecipato a coloriamo l’Italia d’imprese, guidoncini verdi e al Jamboree, per condividere le esperienze vissute quest’anno.
Appena arrivati c’è stata l’apertura dell’evento con l’alzabandiera, seguita da una scenetta simpatica. Subito dopo abbiamo pranzato per reparti di formazione scambiandoci le specialità della propria zona. Alle 16 circa sono iniziate le attività con le nuove squadriglie conosciute, in cui ognuna ha presentato la sua impresa e proposto un gioco collegato. Per esempio la squadriglia Koala del Rubiera 1 ci ha fatti truccare, travestire con sacchetti colorati, recitare e disegnare scenografie per insegnarci ad essere attori: infatti la loro specialità era animazione espressiva.
Dopo aver celebrato la Messa e cenato ci siamo riuniti sotto un tendone dove per noi si è esibita in via del tutto speciale la famosissima “Scout Jam Band”. Mattia, Eros, Alessandro e il batterista Fra Tuck, ovvero la ex sq. Falchi, hanno riarrangiato le canzoni scout con un ritmo scatenato e travolgente, che ci ha fatto ballare e urlare tutta la sera. Hanno iniziato con il Kamaludu per passare a “Strade, pensieri per domani”, “Scouting for boys”, “Luce rossa”, “il Ballo di S. Vito” e altre canzoni della tradizione scout, per poi concludere con “Freedom”. Poi tutti siamo andati a letto stanchi morti.
La mattina, dopo aver fatto colazione e aver smontato il campo, ha avuto inizio il festival delle squadriglie, dove ognuna ha esposto le imprese fatte.
Una delle squadriglie che più ci ha colpito è stata quella dei coccodrilli del Forlì 2: abbiamo deciso di intervistarle.
Quale specialità avete preso?
Espressione
Qual’è stata la vostra prima impresa?
Abbiamo realizzato un murales con l’aiuto di un amico grafico sul muro della nostra sede, la scritta era “ ESTOTE PARATI”.
Come seconda impresa, invece?
Abbiamo girato un video che rappresentava la storia di una bambina che mentre dorme viene svegliata da una fata che l’accompagna in un mondo magico. Qui incontra artisti di strada che le fanno riscoprire le sue capacità. Nella scena conclusiva la protagonista si sveglia, facendo così capire che era tutto un sogno…
In cosa è consistita la vostra missione?
Durante il S. Giorgio di tutti i reparti di Forlì siamo stati divisi per squadriglie in base alle specialità intraprese. Alcuni clown e altri artisti ci hanno insegnato tecniche circensi.
Cosa avete imparato e cosa vi è piaciuto di più?
A fare forme con i palloncini, e alcune mosse di danza acrobatica. Ci siamo molto divertite a realizzare il murales.
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