“Amici di Penna” una storia scritta a mano

“Intrecciare rapporti nuovi, abbandonare la tastiera per riscoprire il piacere della penna e della parola che si imprime sulla carta. Un’esperienza nuova per i nostri ragazzi che in un momento straordinario come quello che stiamo vivendo hanno compreso l’importanza delle relazioni, anche a distanza”. Così Federica Grazi, capo del Gruppo Cento 1, Zona di Bologna, descrive il progetto “Amidi di Penna”, avviato il 3 maggio al tempo del coronavirus su proposta dei ragazzi del Gruppo Cento 1, insieme al Servizio per l’Integrazione Socio Sanitaria del Comune di Cento – con il quale il Gruppo collabora dal 2017 – e con il progetto SPRAR/Siproimi.

Rover e scolte dei clan La Rocca e L’Orma, durante la fase iniziale del lockdown, hanno contattato l’educatrice del Servizio per far arrivare la loro voce agli anziani in carico. Sono diversi i giovani scout che da anni hanno “adottato i nonnini” in carico al Servizio e proprio per questo hanno deciso di scendere nuovamente in campo e non lasciarli soli in un periodo così delicato.

Gli anziani coinvolti sono 18, residenti a Cento e frazioni, Terre del Reno, Bondeno, Poggio Renatico. Molte le idee e diverse le ipotesi operative emerse durante la stesura del progetto, che spesso si scontravano con impedimenti burocratici o blocchi legati alle limitazioni che l’emergenza imponeva. Dopo una fase di brainstorming telefonico è stato quindi scelto il dialogo attraverso la scrittura a mano, avviando così uno scambio epistolare tra giovani e grandi vecchi. Una modalità con cui creare e permettere il contatto in sicurezza, senza ricorrere ai media digitali, un alfabeto che sarebbe stato del tutto sconosciuto per gli anziani.

Il progetto si struttura quindi attorno al sentimento della sorpresa. Quella degli anziani nel ricevere la posta di un giovane amico di penna e quella dei ragazzi, che si trovano a riscoprire la pratica della scrittura a mano, fatta di profumo di carta e unicità. Un tipo di scrittura che comporta un tempo diverso e che forse è bello scoprire oggi.

L’intento è quindi quello di ricostruire un ponte tra giovani e anziani, ma anche quello di creare uno scambio tra ragazzi. Il progetto è infatti stato ulteriormente arricchito grazie al contributo, alla voce e alle storie di alcuni giovani beneficiari del Progetto SPRAR/SIPROIMI del Comune di Cento. Ragazzi tra i venti e i trentanni, ospitati nella struttura gestita dalla Cooperativa CIDAS, che hanno intrapreso un dialogo con alcuni ragazzi scout attraverso la piattaforma multimediale Zoom, al fine di scrivere lettere a quattro mani, da far recapitare agli anziani. Un incontro virtuale tra ragazzi con storie di vita differenti, accomunati dalla voglia di scoprire e farsi conoscere da chi giovane non è più.

“Amici di Penna è una storia scritta a mano, un progetto che emoziona e un regalo bellissimo per gli anziani seguiti, che permette di proseguire una progettualità incentrata sull’interscambio generazionale”, spiega Ilaria Bovina, educatrice e referente organizzativa del Servizio per l’Integrazione Socio Sanitaria.

Federica Grazi – Cento 1

“Approfondire ancora di più la loro vita, le avventure e i racconti di vita passata è qualcosa di veramente emozionante e gratificante. Sono contento di partecipare a questo progetto, soprattutto in questo momento così particolare”.

Andrea Filippini, 21 anni, clan La Rocca

“Con il semplice gesto di questa lettera, spero di aver aiutato almeno una persona anziana; una delle categorie più colpite durante questa quarantena, non solo dal coronavirus, ma soprattutto dalla solitudine”.

Lisa Curati, 19 anni, clan La Rocca

“L’idea di trasformare il servizio ordinario in uno scambio di lettere è nata per cercare di fare compagnia a questi anziani solo, che noi affettuosamente chiamiamo nonnini; in un momento di difficoltà che ci accomunava. L’intenzione iniziale era quella di fare quattro chiacchiere al telefono; non essendo stato possibile ci siamo adattati alla situazione e pensato a un’alternativa: la corrispondenza epistolare, un’esperienza che ha un sapore romanzesco e di passato. Questo modo di comunicare ormai scomparso ci poteva permettere di avvicinarci al mondo dei nostri nonnini, casomai risvegliando qualche bel ricordo”.

Andrea Roversi, 21 anni, clan L’Orma

“Leggere la risposta ricevuta dalla mia “amica di penna” mi ha commosso. Nonostante fossimo lontane, mi ha fatto sentire tanta vicinanza. Spero di aver suscitato le stesse emozioni con la mia lettera”.

Aruna Rossi, 18 anni, clan L’Orma

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