Incendi boschivi, dal 24 luglio al 31 agosto 2015 scatta lo stato di grave pericolosità

Scatta venerdì 24 luglio in Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosità per gli incendi di bosco. Lo ha stabilito l’Agenzia regionale di Protezione civile, che ha disposto l’attivazione della fase di preallarme su tutto il territorio regionale, d’intesa con il comando regionale del Corpo forestale dello Stato e la direzione regionale dei Vigili del Fuoco, sulla base delle previsioni meteo dell’Arpa.
Fino al 31 agosto – termine che può essere prorogato o revocato in accordo con Arpa – squadre del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e del volontariato di Protezione civile saranno impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi,  coordinate dall’Agenzia regionale tramite la Sala operativa unificata permanente; a supporto opereranno funzionari delle Prefetture, delle Province e dei Comuni.
La task force regionale antincendi boschivi è uno dei punti di forza del sistema regionale di Protezione civile, che ha messo a punto un modello di intervento basato su procedure e azioni condivise.

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SE AVVISTI UN INCENDIO

I numeri da contattare sono l’1515 (numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato), l’115 (numero nazionale di pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile), l’8008-41051 (numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato). La telefonata è gratuita.

Incendio boschivo, fuoco

Il Corpo forestale dello Stato dispone sul territorio di 18 pattuglie giornaliere di primo avvistamento e di un  elicottero con “secchio antiscivolo” nell’aeroporto di Rimini, abilitato alla prevenzione e allo spegnimento;  assicura, in caso di incendio boschivo, la presenza di un direttore delle operazioni di spegnimento, cui spetta il compito di dirigere l’intervento dei mezzi aerei e delle squadre a terra.
La direzione regionale dei Vigili del Fuoco attiva ogni giorno nove squadre appositamente dedicate all’antincendio boschivo, dislocate presso altrettanti Comandi provinciali; dispone di due elicotteri nell’aeroporto di Bologna. A questi operatori si aggiungono le squadre dell’ordinario dispositivo di soccorso dei Comandi dei Vigili del Fuoco, preposte anche alla gestione degli incendi boschivi che interessano i centri abitati.
Sono 57, appartenenti ai nove Coordinamenti provinciali, le squadre di volontari di Protezione civile che operano sul territorio regionale, formate, equipaggiate e impegnate in operazioni di avvistamento, spegnimento e bonifica. Vengono impegnate nei giorni di Sabato e Domenica in operazioni di avvistamento e se necessario di spegnimento e bonifica, a supporto delle squadre del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco. Sono state inoltre attivate nove squadre (una per Provincia) dal lunedì al venerdì dal 20 luglio al 28 Agosto, in servizio di avvistamento mobile con possibilità di intervento tempestivo, in caso di incendio.

La Sala operativa unificata permanente
Dall’1 luglio è attiva tutti i giorni dalle 8 alle 20 la Sala operativa unificata permanente, composta da funzionari esperti della Protezione civile regionale, personale dei Vigili del Fuoco, un funzionario e un operatore del Corpo forestale dello Stato e del Volontariato di Protezione civile. In orario notturno è attivato un servizio di reperibilità continuo e la risposta alle chiamate d’emergenza è garantita dalla centrale operativa regionale del Corpo forestale dello Stato e dalle sale operative dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco.
Svolge azione di monitoraggio, raccordando le informazioni sul territorio e, in caso di incendi estesi, mobilita uomini e mezzi spostando anche squadre da una provincia all’altra. Se necessario, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile può richiedere l’attivazione dei mezzi aerei del Centro operativo aereo unificato presso il Dipartimento nazionale di Protezione civile, preposti allo spegnimento degli incendi boschivi su tutto il territorio nazionale.

Cosa rischia chi provoca un incendio
Durante il periodo di grave pericolosità vige, all’interno delle aree forestali, il divieto assoluto di accensione di qualsiasi fuoco e di qualsiasi strumento che produca fiamme, scintille o braci, come ad esempio i barbecue o i fornelli a gas.
Inoltre è vietato accendere fuochi anche di legna o residui vegetali. È proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni mediante abbruciamento delle stoppie e sono vietati gli abbruciamenti controllati. Chi, in violazione delle prescrizioni, adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo rischia sanzioni fino a 10 mila euro.
Sotto il profilo penale è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia.
Oltre alle sanzioni penali, chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni, che può raggiungere cifre molto elevate.
Uniche eccezioni al divieto generale di accensione dei fuochi sono rappresentate – all’esterno delle aree forestali – dalle accensioni di piccoli fuochi per la cottura dei cibi, nell’ambito dei campi scout, all’interno delle aree private cortilive e nelle strutture individuate dagli Enti parchi e dalle Amministrazioni comunali.
Presso ogni Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato è presente almeno una squadra specializzata nella ricerca delle cause degli incendi boschivi che effettua indagini e recupera reperti, utilizzando tecniche proprie della polizia scientifica. Il personale del Corpo forestale applica il “Metodo delle evidenze fisiche”, che consente l’individuazione del punto di innesco fondamentale per qualsiasi successiva attività di indagine amministrativa e di polizia giudiziaria, anche a seguito del necessario raccordo con le Procure della Repubblica territorialmente competenti.

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